La Via Emilia rispolvera la sua storia, lunga 2200 anni. Quest’anno, infatti, la Via consolare si percorre a passo di storia. Prima le celebrazioni di 2.200 anni dalla nascita romana di tre città: Mutina (Modena) e Parma, divenute colonie nel 183 AC, e poi Regium Lepidi (Reggio Emilia), istituita come forum negli stessi anni. Poi, l’approdo a Bologna, dove ci sarà il Medioevo emiliano-romagnolo. La Via Emilia, arteria unificante della regione che tuttora ne conserva il nome, si propone così come un itinerario per scoprirne la storia antica e gli aspetti che hanno contribuito a definire l’identità delle città e del territorio che collega.
Nell’ambito del progetto annuale “2200 anni lungo la Via Emilia”, Modena, Parma e Reggio Emilia propongono un programma di celebrazioni ricco di mostre, ricostruzioni e di eventi, progettati per coinvolgere pubblici diversi. Una mostra che si svolgerà lungo la consolare e a Bologna con l’esposizione “Medioevo svelato. Storie dell’Emilia-Romagna attraverso l’archeologia”, che abbraccerà l’intera regione con testimonianze dal tardoantico al medioevo.
In particolare, le tre città riflettono sulla loro storia antica. Mutina e Parma, fondate nel 183 AC, e Regium Lepidi istituita come forum negli stessi anni, condividono il fondatore, Marco Emilio Lepido, console esponente della gens Aemilia, a cui si deve la visione lungimirante di un asse di collegamento dei maggiori centri della regione, che fosse anche presidio politico in quello che un tempo era lo Stato dei Boi, barriera ideale contro le popolazioni liguri, cerniera fra l’Italia centrale e i coloni stabiliti in Gallia: la Via Aemilia, elemento unificante della regione.
Così si intende non solo valorizzare le origini romane di Modena, Parma e Reggio Emilia, ma contestualizzarle nell’ambito del ruolo svolto fino ai nostri giorni dalla strada che le collega. Il ponte fra romanità e contemporaneità è rappresentato con linguaggi diversi: dall’esposizione dei reperti agli incontri di approfondimento scientifico, dalla narrazione alla street art, dalla multimedialità al gioco in un susseguirsi di eventi che accompagneranno tutto il 2017.
L’evento “2200 anni lungo la Via Emilia” si suddivide in varie parti.
– Mutina splendidissima – Definita da Cicerone firmissima et splendidissima, importante città romana dell’Italia settentrionale, Mutina si trova al di sotto delle strade del centro storico, custodita dai depositi delle alluvioni che si verificarono in epoca tardoantica. Le celebrazioni intendono rendere percepibile la realtà sepolta attraverso una serie di eventi e la grande mostra “Mutina Splendidissima” (25 novembre 2017 – 8 aprile 2018) che ne racconti attraverso nuove scoperte le origini, lo sviluppo e l’eredità lasciata alla città moderna. In calendario eventi che vanno dalla street art 3D con artisti internazionali a creare varchi illusori verso il sottosuolo (12 – 14 maggio), alla rievocazione storica (7-10 settembre), alle narrazioni di ERT-Fondazione Emilia Romagna Teatro (28 ottobre) che coniugano antiche e moderne abilità imprenditoriali da Mutina al Mef-Museo Enzo Ferrari.
– Regium Lepidi – Reggio Emilia è l’unica città della regione che conservi nel proprio nome il ricordo del suo fondatore, il console Marco Emilio Lepido, eponimo anche della via Aemilia. Nel 2017 e 2018 i Musei Civici e la Soprintendenza, prendendo il via dalle recenti scoperte archeologiche in città, propongono un articolato programma di mostre ed eventi destinati a valorizzare i primordi del fenomeno urbano in Emilia. La mostra “Lo Scavo in Piazza. Una casa, una strada, una città” (8 aprile 2017 – 31 agosto 2017) documenterà la storia di un quartiere suburbano alla luce degli scavi archeologici in piazza Vittoria, mentre “La buona strada. Regium Lepidi e la via Aemilia” (23 novembre 2017 – 8 aprile 2018), documenterà la fortuna della strada dagli antefatti in età preromana sino al Medioevo e riporta l’attenzione sulla figura del costruttore, il console Marco Emilio Lepido. Ricostruzioni di mezzi di trasporto e apparecchiature all’avanguardia come i caschi Oculus Rift, le postazioni olografiche di Z-space, le proiezioni 3D di Dreamoc, i QR code consentiranno di conoscere meglio l’antica Regium Lepidi.
– Parma 2.200 – Numerosi gli eventi che Parma ha ideato per i 2200 anni lungo la Via Emilia. Tra questi, il ciclo di conferenze e visite guidate “Fondazione Città di Parma 183 AC” sulle tracce della Parma romana, gli incontri de “Il Battistero si svela”, dedicati a uno dei monumenti simbolo della città, le esposizioni, come “Archeologia e alimentazione nell’eredità di Parma romana”, che ripercorrerà le origini della cultura alimentare parmense, o “Alla scoperta della Cisa Romana” che riporterà gli esiti della ricerca archeologica sulla sella del Monte Valoria. Ma anche il concorso tematico per giovani illustratori, i percorsi “Parma Sotterranea” alla scoperta della città nascosta tra l’età romana e il Novecento, la creazione di “Aemilia 187 AC”, un nuovo spazio pubblico museale nell’area del Ponte Ghiaia, la “Festa della storia” incentrato sui 2200 anni della fondazione cittadina e un importante convegno scientifico internazionale.
– A Bologna il Medioevo svelato – Bologna, antica colonia latina sulla Via Aemilia, al Museo Civico Medievale ospita la mostra “Medioevo svelato. Storie dell’Emilia-Romagna attraverso l’archeologia” (dal 24 novembre 2017 al 2 aprile 2018) per viaggiare nel tempo per quasi un Millennio (dal V secolo agli inizi del Trecento) in una regione ove sono ancora profondamente radicati i confini fisici e gastronomici tra Emilia longobarda e Romagna bizantina (Ravenna). Il racconto si dipana dalle trasformazioni delle città tardoantiche all’evoluzione degli insediamenti rurali, evidenziando il potere dei nuovi ceti dirigenti (Goti, Bizantini e Longobardi) attraverso la ritualità funeraria. Dopo un’istantanea sulle città nell’alto Medioevo, profondamente ridimensionate rispetto alla vitalità dei secoli precedenti, e contrapposte al dinamismo dei nuovi empori commerciali (Comacchio), lo sguardo si allarga alla riorganizzazione delle campagne (villaggi, castelli, borghi franchi, pievi e monasteri). La narrazione termina ciclicamente con la rinascita delle città, studiate nella nuova fase di età comunale.
di Dario de Marchi