Gli straordinari disegni del Codice atlantico di Leonardo a Milano, quelli di Gian Lorenzo Bernini a Roma e i capolavori di Palma il Vecchio a Bergamo sono le mostre di maggior rilievo che si aprono nel week end, tutto all’insegna delle meraviglie dell’arte antica. A Urbino, infatti, si ricostruisce per la prima volta lo Studiolo del Duca, con opere prestigiose provenienti dal Louvre.
MILANO– Il genio di Leonardo da Vinci in 88 rarissimi fogli provenienti in gran parte dal Codice Atlantico: è la grande mostra allestita fino al 31 ottobre negli spazi espositivi della Pinacoteca Ambrosiana e della Sagrestia del Bramante, nel convento di Santa Maria delle Grazie. La prestigiosa selezione del capolavoro vinciano punta a illustrare tutte le tematiche indagate da Leonardo coprendo gli interessi artistici, tecnologici e scientifici che ne caratterizzarono la lunga attività. Intitolata ‘‘La mente di Leonardo. Disegni di Leonardo dal Codice Atlantico’, la mostra presenta 88 fogli (compresi alcuni fogli sciolti, come quelli artistici dell’Ambrosiana) capaci nel loro insieme di offrire una sintesi dello scibile del genio rinascimentale e della sua straordinaria visionarietà. I fogli, esposti in due tempi, di tre mesi ciascuno, danno conto di Studi di idraulica, Esercitazioni letterarie, Architettura e scenografia, Meccanica e macchine, Ottica e prospettiva, Volo meccanico, Geometria e matematica, Studi sulla Terra e il Cosmo e Pittura e Scultura.
BERGAMO – Si intitola ‘Palma il Vecchio, lo sguardo della bellezza’ la mostra allestita alla Gamec dal 13 marzo al 21 giugno, che per la prima volta, con oltre 30 capolavori, prestiti eccezionali delle maggiori collezioni internazionali, presenta una panoramica esauriente della produzione del maestro rinascimentale. Pale imponenti, ritratti di opulento splendore o di straordinaria levità, soggetti profani di grande suggestione consentono di illustrare compiutamente ogni fase dell’ancora misteriosa carriera di Palma, per un quarto di secolo raffinato interprete tanto del gusto dell’alta committenza veneziana quanto prodigo d’opere per l’amatissima terra natale. Scopo della monografica, è infatti quello di proporre non soltanto il Palma celebrato per le ‘Belle’, le Sacre Conversazioni e i ritratti, ma anche quello meno conosciuto delle grandi pale unificate, dei polittici e delle scene narrative. Un’esposizione in cui si possono ammirare i vertici esecutivi nell’arte della pala d’altare, come il Polittico di Santa Barbara, che per la prima volta lascia la sua sede naturale di Santa Maria in Formosa a Venezia o la ‘Presentazione della Vergine’, restaurata per l’occasione e salvata dal degrado.
URBINO – Dopo quattro secoli, grazie a un eccezionale prestito del Louvre, lo Studiolo di Federico di Urbino torna a ospitare tutti i 28 ritratti degli Uomini illustri cui il Duca ispirava il suo ‘buon governo armato’. Mai realizzata prima, la mostra ‘Lo Studiolo del Duca. Il ritorno degli Uomini Illustri alla Corte di Urbino‘ sino al 4 luglio 2015 negli spazi della Galleria Nazionale delle Marche, permette di restituire i celebre Studiolo nella sua veste originaria, precedente cioè allo smembramento seicentesco dei dipinti che completavano la decorazione con la raffigurazione di filosofi, poeti, scienziati, uomini di ingegno, dottori della Chiesa, chiamati a raccolta dal Duca per ispirarlo e guidarlo. Si trattava di un luogo di piccole dimensioni, collocato nel cuore dell’appartamento del Duca, composto da tarsie lignee di bottega fiorentina con raffigurati libri, strumenti musicali e scientifici, armi e insegne, clessidre e personificazioni allegoriche in un trionfo illusionistico coronato appunto dai ritratti collocati in gruppi di quattro, su due piani.
ROMA – Il preziosissimo fondo della regina Cristina di Svezia, per 300 anni lontano da Roma, a Lipsia, torna nella capitale in una splendida selezione di disegni che raccontano il genio di Gian Lorenzo Bernini, creatore del Barocco romano ed europeo. Fino al 24 maggio a Palazzo Barberini sono allestite 120 opere di straordinario interesse, grazie alle quali è possibile ricostruire la lunga carriera del maestro seicentesco che privilegiava il disegno per approfondire la sua arte insuperata. Intitolata ‘Il laboratorio del genio. Bernini disegnatore’, la mostra si apre con una meravigliosa carrellata di ritratti, spesso di personaggi ignoti, a volte schizzi, a volte opere complete che rendono tangibile il personaggio. Non mancano le bellissime caricature, i disegni cosiddetti autonomi, i progetti scultorei (l’Estasi di Santa Teresa) e quelli architettonici (la Basilica di San Pietro).
di Patrizia Tonin
12 Marzo 2015