L’Angola è questo fine settimana protagonista assoluta del primo “Weekend dei Paesi” di Expo Milano 2015. Una due giorni dedicata allo Stato africano nello Spazio Sforza di Expo Gate, inaugurata da danze tradizionali e percussioni del Kilandukilu Traditional Ballet. L’Angola è Paese strategico per lo sviluppo del tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” e sarà rappresentante di spicco del Continente Africano all’Esposizione Universale.
Del resto, con un’area di 1.246.700 km², l’Angola è il ventitreesimo paese più esteso del mondo. È vasto approssimativamente come il Mali e circa quattro volte più esteso dell’Italia. La capitale, Luanda, sorge sulla costa nella parte nord occidentale del paese. È uno dei Paesi emergenti più promettenti e lungimiranti.
Questi fine settimana, organizzati periodicamente, “Weekend dei Paesi”, sono la nuova iniziativa grazie alla quale i Partecipanti a Expo Milano 2015 avranno l’occasione di raccontare la propria storia, l’arte e la cultura del proprio Paese, di regalare, attraverso balli, canti e degustazioni, una prima anticipazione di ciò che i visitatori potranno scoprire all’interno dei padiglioni dell’Esposizione Universale.
In questa occasione è stato presentato in anteprima al pubblico italiano il progetto architettonico dello spazio espositivo angolano. All’appuntamento hanno preso parte l’Ambasciatore dell’Angola, Florêncio de Almeida, il Commissario Generale dell’Angola, Albina Assis Africano, l’architetto e Project Manager, António Gameiro, il Vice Commissario dell’Angola, Ditutala Simão ed il Direttore Generale della Divisione Partecipanti di Expo 2015 S.p.A., Stefano Gatti. Ad animare il pomeriggio in Piazza Castello i canti popolari di Gerson Castro. Il padiglione presenta una struttura di forte impatto visivo. L’intero progetto si sviluppa attorno al concept dell’albero del Baobab, elemento centrale nella storia e nella cultura del Paese. La struttura – la cui costruzione è in corso – si articola su tre piani ed una terrazza, all’interno di un lotto di oltre 2.000 metri quadrati. Il progetto sarà altresì valorizzato da un intenso palinsesto di attività, con cui l’Angola darà forma al Theme Statement “Cibo e Cultura, Educare per Innovare”. L’obiettivo principale è trasmettere alle nuove generazioni la ricchezza e la diversità delle tradizioni culinarie angolane per fare crescere la loro consapevolezza nei confronti del cibo.
Sostenibilità e buone abitudini alimentari da adottare per il futuro, grazie all’uso delle nuove tecnologie, sono i temi principali che verranno proposti ai visitatori. Nel percorso espositivo grande spazio avranno le donne che, nella società angolana, rivestono un ruolo cardine per la crescita economica del Paese: sono un punto di riferimento in differenti settori produttivi, oltre che nella filiera agroalimentare e nella preparazione dei cibi.
A chiudere la giornata, ricca di eventi e performance, immancabile la degustazione di deliziosi piatti tipici dell’Angola. La cucina angolana è in qualche misura sofisticata, ha subito forti influenze dalla cucina portoghese, per via del passato coloniale che ha legato i due stati. I portoghesi introdussero non solo alimenti e metodi di cottura della propria patria ma anche dalle altre colonie. Molti piatti angolani, ad esempio, sono uguali o perlomeno simili ad alcuni piatti del Brasile.
Tra gli ingredienti della cucina angolana vi sono: Olio di palma; Ricavati della cassava come, ad esempio, la farina di manioca (con la quale viene preparata la farofa, piatto diffuso anche in Brasile); Legumi (fagioli); Piri-piri, tipo di peperoni originari del Brasile; Cocco; Pesce (quello usato più di frequente è il tilapia, una specie di Cichlidae localmente chiamato kacusso). I piatti tipici dell’Angola contemplano: Funge, una sorta di polenta ottenuta con il mais; Muamba de galinha, gallina condita con crema di arachidi; Calulu di carne o pesce, stufati a base di carne o pesce essiccati; Cocada Amarela, un budino a base di cocco, zucchero e tuorli d’uovo. Da non perdere…
5 ottobre 2014
di Patrizia Marin