Lenta ma inesorabile la penetrazione del vino italiano in Cina, un enorme mercato dove il prodotto italiano sconta rendite di posizione di altri produttori, a partire da quelli francesi. I primi 8 mesi del 2016 hanno visto un aumento del 30,4% delle importazioni cinesi di vino italiano, contro una media dal resto del mondo di +24%. Per sostenere l’internazionalizzazione del settore vinicolo italiano, l’Agenzia ICE, in collaborazione con il ministero per lo Sviluppo Economico, sta attuando una serie di attività di promozione sia attraverso i canali tradizionali offline, che tramite quelli online e le piattaforme di e-Commerce.
Rientra in questo contesto il corso “Top Italian Wine & Spirit Course”, appena conclusosi a Pechino con la premiazione degli 80 partecipanti, da parte di Ettore Sequi, Ambasciatore d’Italia in Cina, a cui è stata attribuita la fascia di promotori e divulgatori della qualità e dell’eccellenza dei vini italiani nella “Terra di Mezzo”. Presenti all’evento, tenutosi in concomitanza con la “Prima settimana della cucina italiana nel mondo”, Egidio Bianchi, presidente dell’Enoteca Italiana; Sandro Boscaini, presidente della Federvini; Antonio Rallo, presidente dell’Unione Italiana Vini e i direttori degli uffici ICE in Cina.
“L’Italia è oggi il primo produttore di vino al mondo, ma è anche e soprattutto un produttore di altissima qualità. L’obiettivo di tutti noi è favorire la diffusione dei prodotti italiani rispondendo alla crescente domanda di Made in Italy da parte dei consumatori cinesi, in particolare nel settore vinicolo”, ha affermato l’Ambasciatore Sequi, che ha ospitato la premiazione nella sua residenza. “L’idea di ICE di investire nella formazione e nella fidelizzazione di giovani cinesi coglie nel segno. Si tratta della strategia ideale per un mercato vasto ed in espansione come quello cinese, sempre più orientato dai social media e dall’e-commerce”, ha continuato Sequi.
di Patrizia Marin
30 Novembre 2016