Ancora buone notizie da New York per il mercato del vino negli USA, anche in relazione al positivo andamento del prodotto italiano. È infatti continuata nel primo bimestre del 2017 l’espansione delle importazioni vinicole americane, che hanno fatto registrare un incremento del 7,8% in quantità e del 10,1% in valore, secondo quanto reso noto da Livio Caputo, presidente dell’Italian Wine & Food Institute di New York, che ha poi sottolineato “il positivo andamento delle importazioni vinicole in generale e di quelle italiane in particolare che, dopo un entusiasmante inizio dell’anno, si sono in parte stabilizzate”.
Secondo i dati rilasciati dall’Italian Wine & Food Institute, nel primo bimestre dell’anno le importazioni statunitensi, sono ammontate complessivamente a 1.568.020 ettolitri, per un valore di $ 622.677.000 contro 1.454.620 ettolitri per un valore di $ 577.815.000 del corrispondente bimestre del 2016.
I principali paesi esportatori verso gli USA, nel periodo in esame, sono stati, nell’ordine, l’Australia, l’Italia, il Cile, la Francia, l’Argentina, la Nuova Zelanda, la Spagna e la Germania in quantità e l’Italia, la Francia, la Nuova Zelanda, il Cile, l’Argentina, la Spagna e la Germania in valore.
In questo contesto l’Italia è passata, secondo la nota dell’Italian Wine & Food Institute, dai 357.050 ettolitri, per un valore di $180.131.000, del primo bimestre del 2016, ai 371.840 ettolitri, per un valore di $ 189.556.000, del primo bimestre dell’anno in corso con un incremento del 4,1% in quantità e del 5,2% in valore.
La quota di mercato dei vini importati dall’Italia, tale periodo, è risultata pari al 23,7% in quantità e al 30,4% in valore mentre si è mantenuto stabile il prezzo medio a bottiglia pari a $5,3.
Percentuali che Caputo, presidente dell’Italian Wine & Food Institute, giudica positive, anche se l’Italia, sempre largamente prima in valore, è superata in quantità dall’Australia che tradizionalmente ha il suo picco di esportazioni verso gli USA nei primi mesi dell’anno.
Caputo ha inoltre ricordato che nel 2016 le esportazioni italiane verso gli USA avevano infatti superato i 2,5 milioni di ettolitri per un miliardo e trecentomila dollari con un incremento del 2,7% in quantità ed una flessione del 1,0% in valore largamente precedendo tutti gli altri paesi sia in quantità che in valore con una quota di mercato rispettivamente del 28,7% e del 33,4%.
Le importazioni dall’Australia, attualmente primo paese fornitore in quantità del mercato USA, sono risultate pari a 415.800 ettolitri per un valore di $ 69.328.000 contro i 284.000 ettolitri, per un valore di $ 66.944.000, del corrispondente periodo dell’anno scorso con un aumento del 46,4% in quantità e del 3,6% in valore.
Le importazioni dal Cile, terzo paese fornitore in quantità, dopo l’Australia e l’Italia, sono passate da 289.790 ettolitri, per un valore di $ 43.704.000, del primo bimestre del 2016 a 251.900 ettolitri, per un valore di $ 50.287.000 del primo bimestre dell’anno in corso.
Le importazioni dalla Francia, quarto paese fornitore del mercato USA in quantità e secondo in valore, sono passate da 142.320 ettolitri, per un valore di $ 119.586.000, del primo bimestre del 2016, a 165.360 ettolitri, per un valore di $ 145.341.000, del primo bimestre dell’anno in corso.
Le importazioni dall’Argentina, quinto paese fornitore del mercato USA, sono passate da 137.130 ettolitri, per un valore di $ 40.465.000 del primo bimestre del 2016, a 127.060 ettolitri, per un valore di $ 44.886.000, del primo bimestre dell’anno in corso.
Sempre positivo infine, secondo la nota dell’IWFI, l’andamento delle esportazioni di spumanti che vedono l’Italia passare dai 79.790 ettolitri, per un valore di $ 44.171.000, del primo bimestre del 2016, ai 82.450 ettolitri, per un valore di $ 43.649.000, con una lieve flessione rispetto al primo bimestre dell’anno in corso.
Gli spumanti italiani hanno pertanto fatto registrare un aumento del 3,3% in quantità e una flessione del 1,2% in valore. La quota di mercato degli spumanti importati dall’Italia è risultata pari al 55,8% in quantità e al 34% in valore.
Di contro gli spumanti francesi sono passati dai 30.630 ettolitri, per un valore di $61.968.000, del primo bimestre del 2016, ai 37.210 ettolitri, per un valore di $ 71.279.000, del primo bimestre dell’anno in corso con un aumento del 21,4% in quantità e del 15% in valore.
di Leonzio Nocente
19 Aprile 2017