Da Kiev a Roma per scoprire la più grande centrale geotermica europea. Una missione in Italia alla scoperta del nostro know-how in materia di energie rinnovabili. Una delegazione del governo ucraino, guidata dai vertici dell’Agenzia statale per l’efficienza energetica, ha infatti visitato il “Rione Rinascimento” nel quartiere Talenti a Roma, sede della più grande installazione europea di geotermico a bassa entalpia ad uso residenziale, realizzata dall’azienda Pietro Mezzaroma e figli. Da quasi tre anni, all’interno del complesso abitativo, che sorge tra la Nomentana e la Salaria, l’impiego della geotermia fornisce agli appartamenti la gran parte del fabbisogno necessario per il riscaldamento e il raffrescamento.
Ciò avviene attraverso un campo di geoscambio composto da 190 geosonde che raggiungono i 150 metri di profondità, senza interferire con la falda acquifera. Il terreno durante l’inverno cede calore e nel periodo estivo lo assorbe: in questo modo la capacità di accumulo termico sotterranea viene utilizzata come principale fonte rinnovabile di energia; nel contempo una parte cospicua dell’energia termica viene prodotta senza utilizzare l’energia elettrica.
I componenti della missione ucraina – grazie alla spiegazione degli ingegneri e degli architetti che hanno realizzato l’impianto – hanno avuto modo di conoscere le modalità di funzionamento della centrale: obiettivo della missione è quello di acquisire know-how in materia di efficienza energetica e di edilizia sostenibile, in vista di una possibile esportazione della tecnologia italiana in Ucraina. “Rinascimento Terzo”, il complesso residenziale costruito dall’impresa romana, è servito da tre anni da un impianto di ultima generazione che abbatte i consumi e le emissioni nocive e ha consentito di produrre da fonte rinnovabile il 64,7% del fabbisogno energetico complessivo, con un risparmio in bolletta del 40% rispetto a edifici analoghi che sfruttano energia da fonti rinnovabili.
Se per appartamenti tradizionali il costo medio in bolletta è di 1.770 euro l’anno, gli inquilini di “Rinascimento Terzo” spendono circa 1.000 euro, potendo costantemente controllare i flussi di consumo in tempo reale, grazie ai sistemi di controllo e monitoraggio di cui ogni appartamento è dotato.
Al completamento di tutte le residenze previste nel piano edilizio, saranno ben 20 gli edifici alimentati dalla centrale, per un totale di circa 950 appartamenti e 3.000 abitanti: numeri che non hanno eguali in Italia e in Europa, poiché le centrali geotermiche tradizionalmente servono piccoli complessi residenziali.
di Valentino Vilone
1 Febbraio 2015