Il World Economic Forum di Davos parte con tricolore italiano. Il summit internazionale, che comincia ufficialmente oggi aprendo i battenti nella cittadina del resort svizzero dei Grigioni, è stato preceduto da una sera tale inaugurale dell’Italia, madrina dell’evento. Consistente la squadra nostrana di politici, imprenditori e cultural leader, a cui si è unito all’ultimo momento anche il premier Matteo Renzi, è infatti stata protagonista di una serata inaugurale al Congress Center animata dal tenore Andrea Bocelli e innaffiata da vini italiani.
L’aperitivo e la cena (una serata fingerpicking con risotto, branzino, minestra verde e tagliata di manzo) sono stati offerti dal governo italiano, con la presenza del vice ministro dello Sviluppo Carlo Calenda, e da ICE-ITA, Italian trade agency per la promozione all’estero e l’ internazionalizzazione delle imprese italiane che, con l’occasione, ha presentato un nuovo video promozionale che ha accompagnato la fantasia dei 2500 ospiti del Forum a Davos sulle altre eccellenze dell’Italia, dall’astronomia, alla scienza, dalla chimica all’industria nautica, robotica, etc.
Un video che, partendo dagli stereotipi dell’Italia, racconta le eccellenze. Gli italiani sono gesticolatori: così il movimento fotografa un braccio elettronico per ricordare che il Paese è leader nella robotica. Certo il Belpaese si chiama così perché ama la bella vita, ma il 40% dei megayacht sono prodotti tricolori. Un ottovolante, poi, si trasforma in un’astronave. Bisogna ricordare che AstroSamanta è ora in orbita? Lo zoom è però sul fatto che l’Italia è fortissima nell’aerospazio. L’occasione per l’Italia non è da poco. Da sempre i Paesi che organizzano i momenti chiave del forum sono quelli sui quali si concentrano negli undici mesi successivi l’attenzione degli investitori. E questo, non è un segreto, è uno degli obiettivi di Renzi che recentemente è stato negli Emirati Arabi e che ha intrecciato stretti rapporti con i fondi di investimento, anche cinesi. A Davos del resto, arriva con in tasca il decreto sull’investment compact. Punta a sostenere le imprese italiane Estero ma anche a dare certezze agli investitori. E i top manager di Davos, dove si parla molto di filantropia ma dove gli affari fioccano, è l’unica lingua che comprendono.
La cena di Davos è stata preceduta dalla cerimonia dei “Crystal Awards” che quest’ anno ha premiato Bocelli insieme all’architetto giapponese Shigeru Ban e alla cantante franco-beninese Angèlique Kidjo. E stato invece l’Istituto Grandi Marchi a garantire l’eccellenza della tavola con il meglio delle sue cantine: Carpene’ Malvolti 1868 Extra Dry Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG; Alois Lageder Gewurztraminer, Alto Adige DOC 2013; Argiolas Is Argiolas, Vermentino di Sardegna DOC 2013; Ca’ Del Bosco Chardonnay, solo per citare alcuni vini pregiati offerti agli ospiti del Forum.
L’ouverture della serata inaugurale, a cui hanno partecipato molti degli imprenditori italiani presenti al Forum, è stata poi seguita dalla ‘prima’ del premier Matteo Renzi che a Davos viene intervistato dal fondatore del Forum, Klaus Schwab, sulla ‘Trasformational Leadership’, la leadership della trasformazione, del cambiamento appunto, nel consueto linguaggio ‘davosiano’ complesso ed evocativo. Renzi ha spiegato come un leader dovrebbe trasformare il suo Paese per farlo entrare a pieno titolo nel contesto globale. Sempre nella prima giornata il premier Renzi ha in programma di incontrare tra le nevi di Davos il presidente del CONI, Giovanni Malagò, e il presidente del CIO, Thomas Bach, per fare il punto della situazione sulla candidatura di Roma ai Giochi olimpici del 2024.
E la serata di vigilia dell’avvio del Forum di Davos è stata animata da un simpatico siparietto di campanilismo toscano tra il premier Matteo Renzi e il tenore Andrea Bocelli. Il premier Renzi ha infatti incontrato i molti italiani presenti al Wef ed è stato poi raggiunto dal cantante che aveva appena terminato il concerto di apertura. Renzi da fiorentino, nel suo intervento, ha solleticato il campanilismo del tenore, che è nato a Pisa. “Noi pisani siamo criticati perché applicavamo le tasse”, ha risposto il cantante, “Ora però tocca ad altri”. “Noi”, ha subito ribattuto Renzi, “le tasse, anche come fiorentini, le stiamo abbassando”.
Il ping pong è proseguito con Bocelli che ha recitato in parte una poesia del Carducci, “Faida di Comune”, che si conclude proprio con una rivendicazione di orgoglio pisano. Si è quindi passati a parlare del concerto di Bocelli durante il quale, qualcuno ha raccontato, Al Gore si è commosso. “Spero non accada anche con me domani”, ha scherzato Renzi, “perché sarebbe per il mio inglese”. Ma in questo caso Bocelli lo ha difeso: “Io parlo con la musica, è molto più facile emozionare”.
di Valentino Vilone
21 Gennaio 2015