Già da un paio di anni il percorso della discografia Nazionale e Internazionale è cambiata molto nei generi ma soprattutto nella modalità di fruizione di questo grande mercato globale.Questo cambiamento ha portato gli stessi producer e editori a spingersi sempre di più sul mercato digitale dove il prodotto finale ha un riscontro maggiore della tradizionale distribuzione.
L’IFPI (Federation of the Phonographic Industry) ha da poco rilasciato il Digital Music Report 2015, tracciando quelle che sono le statistiche inerenti il mercato musicale Americano, dove naturalmente i livelli di vendite sono maggiori rispetto alle altre nazioni
Il report indentifica una mappa della fruizione dei contenuti digitali e si stima che, l’attuale fatturato del mercato musicale tradizionale e digitale, produce un fatturato globale di 14,97 miliardi di dollari.Il settore digitale risulta in forte crescita con un ricavo di ben 6,9 milioni di dollari, questo dovuto grazie ai vari store digitali sparsi in tutto il mondo dei quali Apple e Google fanno sa padroni.Come si evince dai dati precedentemente descritti, chi ne fa le spese sono i supporti fisici troppo obsoleti per l’utente finali tanto da sprofondare in una perdita dell’8,1 per cento.
Analizzando in dettaglio la parte digitale, l’IFPI ha rilevato un interessante dato, la modalità di fruizione della musica da parte degli utenti finali rendendo noto che il miglior sistema utilizzato dai consumatori è lo streaming (fruizione di contenuti che non necessita di un downloads fisico) che ha registrato nel 2014, un affluenza di 41 milioni di persone, il 39 per cento in più rispetto al 2013.
Nel mondo dello streaming musicale fanno da padroni le rispettive piattaforme di Apple e Google che investono quotidianamente per offrire ai propri utenti contenuti nuovi e di qualità, fruibili naturalmente da qualsiasi dispositivo sia esso fisso o mobile.Una marcia più arrica proprio da Big G ha che in questi mesi ha aperto le porte a YouTube Music una struttura dedicata interamente alla fruizione dei contenuti musicali in streaming che sfruttano l’ormai nota piattaforma di video sharing, conosciuta in tutta il mondo.
Il soddisfacente risultato della fruizione dei contenuti on-line tramite i servizi di streaming, ha abbattuto la soglia dei downloads di musica nei paesi quali Croazia, Danimarca, Finlandia, Hong Kong, Islanda, Paesi Bassi, Norvegia, Svezia, Corea del Sud e Taiwan.
L’avanzamento del digitale e lo streaming, rispetto ai tradizionali supporti ottici, non ha però fermato una grande piaga del settore musicale, la pirateria, e si stima che almeno il 20 per cento degli utenti che accedono alla rete utilizzino strumenti non legali per scaricare musica gratuitamente.
di Leonzio Nocente
18 Aprile 2015