Polinesia, una parola che al solo pronunciarla evoca spiagge di sabbia bianchissima, barriere coralline ed atmosfere da sogno, luoghi in cui recarsi per dedicarsi al riposo sulle rive di un mare cristallino.
Proprio in questi luoghi, nella Polinesia Francese sull’atollo di Rangiroa, nell’Arcipelago della Tuamotu, nascono i Vin de Tahiti, della cantina Domaine Dominique Auroy, dal nome del fondatore (e principale azionista dell’azienda), oggi seguita da un enologo di origine francese, Sébastien Thepenier.
Il “Vin de Tahiti” è ora ben conosciuto dagli abitanti della Polinesia, ma per coltivare la vite a Rangiroa e produrre vini di qualità, c’è voluta molta tenacia da parte di Sébastien Thepenier, originario della Borgogna, che voleva cambiare il suo stile di vita e si è ritrovato in Polinesia.
Una parte del vigneto era già impiantata nel 2002, due ettari e mezzo e una quarantina di vitigni già testati. Il vigneto è piantato su un motu (rilievo sul livello dell’oceano, con un’altezza che va da poche decine di centimetri fino a qualche metro, vicino al passo Avatoru. E dopo una serie di tentativi ed una mappatura dei terreni disponibili si è arrivati alla situazione attuale, con un’area vitata di 6 ettari, che possono ancora crescere di 1,5 ettari.
Quattro le principali varietà coltivate nella tenuta: Carignano, di origine italiana, Moscato, Amburgo e Grenache. Il terreno del vigneto è erboso perché aiuta a trattenere l’umidità e per mantenerla, si irriga.
Rangiroa è l’unico posto al mondo dove si pianta la vite nel corallo e nei detriti del corallo, e questo dona un sapore speciale al vino di Tahiti: una nota di pietra focaia e di minerale, molto apprezzato dagli intenditori.
Dopo alcune annate irregolari, il vino della Polinesia ha trovato i suoi clienti nei principali alberghi e nei ristoranti e inizia ad essere riconosciuto da sommelier più famosi. Attualmente sono commercializzati quattro vini: Tahiti Blanc de Corail, Tahiti Clos du Récif “Franc de Pied”, Rosé Nacarat e Tahiti Blanc Moelleux. In totale, da 35.000 a 40 000 bottiglie l’anno.
A Rangiroa la natura consente di avere un raccolto ogni cinque mesi, poi il vino viene trasportato in barca in contenitori da 1.000 litri a Tahiti e qui conservato in celle frigorifere. La seconda generazione di vignaioli polinesiani adesso è al lavoro. Jacqueline e Lucien sono i custodi della vigna dal 1997. Ora anche il loro figlio lavora nel vigneto, con un forte attccamento alla oro terra, un entusiasmo che ha loro consentito di superare momenti difficili e sta dando risultati eccellenti, con la produzione di vini di qualità.
Redazione
31 Dicembre 2015