In Belgio si sente ancora forte il fascino delle automobili Made in Italy. L’industria automobilistica del nostro Paese, infatti, si è messa in mostra a Bruxelles grazie all’esposizione “Italia Car Passion” che ha richiamato oltre 40 mila visitatori. Le più belle automobili disegnate e prodotte in Italia per due mesi hanno trovato posto nel centro di Bruxelles, svelando al pubblico belga la storia e le eccellenze che contraddistinguono il settore in Italia.
Nella mostra, organizzata da ‘Autoworld’, hanno trovato posto decine fra le più belle autovetture disegnate e prodotte in Italia, soprattutto negli anni ’50 e ’60, provenienti sia da collezioni private che dal Museo dell’Automobile di Torino. Sono state esposte automobili di tutti i marchi italiani – D come Alfa Romeo, De Tomaso, Ferrari, Fiat, Lamborghini, Lancia, Maserati – comprese alcune disegnate da storici carrozzieri del nostro Paese: Bertone, Giugiaro, Pininfarina, Touring Superleggera.
Nella mostra erano presenti sia alcuni rari capolavori – come l’Alfa Romeo Disco Volante del 1952 e la Lamborghini Miura del 1967 – sia alcuni recenti ‘bolidi’, come la Lamborghini Veleno e la Maserati C12 Stradale Centenario. All’interno del museo è stata creata, appositamente per la mostra, una scenografia riproducente una piazza di un centro storico di una città italiana con un’enoteca-caffè aperta al pubblico.
Forte il sostegno all’iniziativa da parte dell’ambasciatore italiano a Bruxelles, Vincenzo Grassi, che è intervenuto sia nella conferenza stampa di presentazione della mostra, sia nella serata inaugurale. L’ambasciata inoltre ha contribuito a pubblicizzare la mostra con numerosi lanci tweet, diffondendo opuscoli e utilizzando il suo sito internet.
E l’impegnativa macchina organizzativa ha visto premiati i suoi sforzi con un inaspettato successo di pubblico, affascinato da uno stile e da un ingegno costruttivo del Made in Italy che ormai si perpetuano da decenni nel mondo e che in questi anni di crisi sono stati tra i volani che hanno sostenuto le nostre esportazioni.
di Eleonora Albertoni
7 Febbraio 2016