Un solerte, attivo ma anche autorevole “commesso viaggiatore” per portare e sostenere nel mondo il Made in Italy. In questi giorni Carlo Calenda, viceministro allo Sviluppo Economico, è a New York ma sta già pensando alle enormi potenzialità apertesi per il nostro Paese con la ripresa delle relazioni d’affari con l’Iran, dopo la firma degli accordi internazionali sul nucleare. Nella città americana, Calenda ha portato per conto del nostro Governo una dotazione di oltre 20 milioni di euro per investimenti in due anni che sostengano l’export italiano di tessuti, di abbigliamento e di accessori negli Stati Uniti. È il “Piano speciale moda Usa”, che il vice ministro dello Sviluppo Economico, ha appena presentato a New York accompagnato dai vertici dell’Agenzia ICE, con in testa il presidente Riccardo Maria Monti, e da una delegazione di Confindustria e delle principali associazioni di categoria del settore.
“Gli Stati Uniti hanno un potenziale enorme da esplorare per le aziende italiane. Il piano ha la finalità di portare prodotti italiani di grande qualità, brand di medie e piccole dimensioni, a contatto con i grandi magazzini americani, che normalmente coprono tutto il Paese”, ha detto Calenda, “i quali possono dare la possibilità di accedere ad un mercato molto difficile da scalfire e che oggi viene soltanto toccato dalle nostre esportazioni. All’azienda, una volta entrata, spetterà dimostrare la capacità di servire un department store americano, e questa non è una cosa semplice”, ha aggiunto il vice ministro. Nei primi quattro mesi del 2015 le già buone performance dell’export del comparto della moda italiana in Usa hanno dato ottimi risultati con una crescita del 25,3% rispetto allo stesso periodo del 2014.
Calenda che poi ha fatto riferimento al Transatlantic Trade and Investment Partnership (TTIP). “L’accordo sul libero scambio tra Stati Uniti e Europa darà grandi possibilità alle nostre aziende e gli Usa diventeranno il nostro primo mercato”, ha concluso il viceministro.
Tuttavia, mentre si trova in America, Calenda sta già pensando all’Iran. La possibile apertura del mercato iraniano, ha infatti detto, “rappresenta una prospettiva ottima per le aziende italiane. Prima della chiusura dei rapporti con Teheran le imprese del nostro Paese avevano rapporti importanti con l’Iran. Ora cerchiamo di recuperare quanto perduto”.
Così, ha aggiunto il viceministro, “prima ci sarà una missione dei ministri dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, e di quello degli Esteri, Paolo Gentiloni, e poi, ad ottobre, guiderò una missione molto grande con le aziende italiane”, ha precisato Calenda ricordando come “le sanzioni non decadranno automaticamente e ci vorrà ancora tempo, almeno sei mesi, per cominciare a vedere i primi frutti del ritorno sul panorama internazionale dell’ Iran”.
di Patrizia Marin
23 Luglio 2015