Un altro italiano di successo brilla nel firmamento degli Stati Uniti d’America per la sua maestria professionale in un delicato settore come quello della microchirurgia. Il GEI Gruppo Esponenti Italiani di New York, che da anni unisce i più autorevoli rappresentanti della società italiana in America, ha infatti voluto premiare con il “GEI Friendship Award” a riconoscimento della sua incredibile carriera nella ricerca scientifica, il dott. Antonio Bernardo, professore associato di neurochirurgia e direttore del laboratorio di chirurgia innovativa per la microchirurgia del cranio del “Weill Cornell Medical College”.
La cerimonia di premiazione si è svolta durante una colazione nella ‘Stella Room’ dell’italianissimo ristorante “Le Cirque” a Manhattan. Erano presenti tante personalità di rilievo del mondo imprenditoriale, della finanza, del corpo diplomatico e della stampa di New York. Tra questi, Natalia Quintavalle, console generale d’Italia; Inigo Lambertini, vice rappresentante permanente d’Italia; Daniel Nigro, commissario del New York City Fire Department; Joseph Perella, finanziere della Perella Weinberg Partners; Eugene Nardelli, presidente di Boies, Schiller & Flexner; Giorgio Van Straten, direttore dell’Istituto Italiano di Cultura nella città alla foce dell’Hudson.
Il presidente del GEI, Lucio Caputo (che tra l’altro presiede il famoso Italian Wine & Food Institute, punto di riferimento di studio e promozione della migliore enogastronomia italiana negli USA), ha introdotto il dott. Antonio Bernardo, narrando il suo percorso professionale, ricco di successi e di riconoscimenti. Il premiato è molto conosciuto ed apprezzato grazie alla sua ricerca nel campo della scienza neurochirurgica, di cui si è reso pioniere grazie all’utilizzo della tecnologia 3D. Dopo anni di crescita professionale accanto ai più importanti neurochirurghi al mondo, è ora universalmente riconosciuto per gli importanti traguardi raggiunti sul campo.
Il dott. Bernardo si è laureato in medicina all’Università Federico II di Napoli con il massimo dei voti, completando la sua specializzazione in neurochirurgia e poi al Western General Hospital/University di Edimburgo. Nel 2000, è diventato professore associato di neurochirurgia e direttore del Laboratorio di chirurgia innovativa del cranio alla University of Medicine and Dentistry del New Jersey (USA). Successivamente ha ricoperto la carica al Weill Cornell Medical College. La sua ricerca riguarda la chirurgia del cranio, la chirurgia cerebrovascolare, e l’applicazione della realtà virtuale alla medicina.
In questi anni di ricerca internazionale, ha anche sviluppato un simulatore tridimensionale di chirurgia come metodologia per insegnare ai chirurghi come operare a livello del cranio. Il progetto, intitolato “Interactive Virtual Dissection”, comprende esami su cadaveri, visualizzazioni in 3D, e simulazioni al computer che insegnano le procedure chirurgiche.
La solida esperienza clinica del premiato con il “GEI Friendship Award” è confermata non solo dai suoi numerosi impegni accademici e dal lungo periodo di insegnamento, ma anche dalle moltissime pubblicazioni scientifiche. Il dott. Bernardo ha formato fino ad oggi più di 4.000 neurochirurghi durante il suo corso di chirurgia del cranio e 45 ex-allievi sono diventati parte del suo attuale team di ricerca. Per la sua indiscussa professionalità, inoltre, è consulente neurochirurgo in molti paesi del mondo.
Il presidente del GEI Gruppo Esponenti Italiani di New York ha sottolineato l’importanza del fatto che un medico italiano si sia fatto così bene riconoscere ed ammirare anche dalle più prestigiose istituzioni americane, come il “Weill Cornell Medical College”, che appositamente per lui ha creato un centro di sperimentazione altamente tecnologico. Inoltre Caputo ha annunciato che il dott. Bernardo sarà l’ospite d’onore al “50th Anniversary Gala Dinner and Awards Ceremony dell’ASILM” il prossimo febbraio, durante il quale verrà insignito con il “Grand Award of Merit”.
Nel suo discorso di ringraziamento, il dott. Antonio Bernardo ha sottolineato quanto per lui sia stato importante sentirsi “un italiano nel cuore e nelle passioni, ma con una grande curiosità” che fin da sempre lo ha spinto a viaggiare per il mondo, con il fine unico di perfezionare la sua ricerca e il suo studio scientifico.
di Dario de Marchi
10 Dicembre 2015