Il vino seduce in tutti i sensi. Ma è molto raro veder comunicare i molti pregi e le complesse caratteristiche del vino attraverso la seduzione. E di solito avere un sottofondo di vino è una occasione di comunicazione individuale, a due, non di massa. Negli Stati Uniti la seduzione didattica del vino sta avendo vasto successo, avvicinando ai piaceri del vino molti abitueè di drink a base di alcolici e birre.
Ad adottare la seduzione come percorso di alfabetizzazione al vino per far arrivare i messaggi in modo più facile e immediato è una giovane, bionda ed avvenente sommelier italiana, Alessandra Rotondi (www.wineseduction.com), da anni trasferitasi a New York dove, ormai immersa con autorevolezza e prestigio in questo settore, oltre a promuovere i vini italiani in affermati ristoranti (è wine consultant della catena “Serafina”) e prestigiose location, tiene pure inusuali lezioni degustazioni di vino, che riscuotono molti consensi e tanto apprezzamento. Vere e proprie performance teatrali, cabaret dei sensi e del gusto, ma sempre con grande stile e serietà.
Studi in scienze politiche e pratica in una ambasciata Sud Americana a Roma, Alessandra con questa sua originale iniziativa, negli Stati Uniti è ormai diventata di casa accanto ai big e ai vip del jet set, che la consultano per le liste dei vini dei loro gala e ricevimenti. Da Bill Clinton ad Ivana Trump fino a Michelle Obama, con passaggi in tutti i canali tv a diffusione federale e nei principali organi di informazione, americani ma anche italiani. Insomma, la bionda sommelier fa tendenza e audience qualificato. E a trarne vantaggio sono i vini italiani e, indotto, pure il Made in Italy.
Nelle sue “wine seduction”, insolite degustazioni di vini del Belpaese, ad affascinare e istruire i suoi “allievi”, molto spesso manager e professionisti della high society americana, oltre la sua preparazione di Alessandra come sommelier sono soprattutto il suo look, affascinante, elegante, ammiccante e sexy, e il sapere comunicare il vino in modo innovativo, efficace, con un linguaggio che può essere immediatamente capito dal consumatore anche non esperto grazie ad una idea geniale: ossia far capire i vini raccontandoli e abbinandoli ai vari aspetti e passaggi della seduzione, della moda, ecc.
Così Alessandra Rotondi, anziché parlare di lieviti, fermentazione, tannini, acido tartarico, malo lattica, terpeni, linalolo, barrique, vitigni autoctoni, vitigni alloctoni, cordone speronato, rese per ettaro, resveratrolo, mercaptani, anidride solforosa, Co2, ecc. ecc., si è inventata un modo nuovo ed efficace di comunicare e svelare il vino.
Come racconta Lamberto Vallarino Gancia, già presidente di Federvini, esperto del settore e ora anche membro del comitato scientifico del Padiglione italiano del Vino di Expo Milano 2015, “le pillole della bellissima idea della sommelier italiana partono dal concetto di legare il vino a quello che provoca, la seduzione. Quanti consumano il vino da soli? Molto meglio farlo in coppia e quante volte si prende un calice di vino inconsapevolmente per sedurre il compagno o la compagna, per non parlare poi delle feste dove si è in uno stato di piacevole euforia? In quanti film di successo il vino è legato a momenti di seduzione di coppia?”. Così, prosegue Vallarino Gancia, “Alessandra propone degustazioni di non più di 4, massimo 5 vini, legati anche a cosa essi provocano a livello inconscio di seduzione. Tra l’altro lei stessa si presenta bene, in modo elegante e seducente, con garbate trasparenze. Frizzante e signorile, ha eloquio avvolgente, simpatico e trascinante. Del resto parla bene diverse lingue, tipico del patrimonio culturale italiano (heritage) e questo aiuta molto nel comunicare. Insomma, una ottima modella, una esperta sommelier del vino”.
È lo stesso Vallarino Gancia a raccontare le degustazioni-performance di Alessandra, cui ha assistito negli USA, dove anche l’occhio vuole giustamente la sua parte. “La lezione comincia con il primo vino, di solito spumanti le cui bolle esprimono freschezza, ma anche complicità nel brindisi. E con la coppa disegnata sul seno della Marchesa di Pompadour, anche seduzione subliminali. Poi, il secondo è un bianco, che già dal colore esprime trasparenze proprio come la sottoveste di una donna elegante, ma anche il colore giallo paglierino dorato quello che tutte le donne vorrebbero avere in regalo. Il vino rosato, invece, richiama il fiore per eccellenza dell’amore e della seduzione, la rosa e momenti di celebrazione dell’amore stesso. Ed ancora il vino rosso, che si associa al corpo, alla vitalità sanguigna, alla struttura e, quindi, alle forma dell’uomo e della donna … C’è chi è più magro e chi più grasso e grosso, ma anche i capelli brizzolati della buona maturazione e che dire del bouquet. Infine, al vino dolce Alessandra associa l’affetto, il bisogno di baci ed amore, ma anche il ricordo del gusto primordiale e, quindi, quello del primo bacio, la luna di miele. Ma la vera ciliegina sulla torta di Alessandra è che ad ogni degustazione si cambia vestito. A volte organizza sfilate con modelle e modelli, tra cui lei stessa, per fare vedere con gli occhi gli abbinamenti tramite la descrizione e scoperta dei prodotti”.
Nell’apprezzare l’originale metodo “didattico” di Alessandra, che lega affabulazione, olfatto, gusto e vista in nome del vino e dell’eleganza, Vallarino Gancia afferma: “Quando dico che il vino va comunicato in modo semplice e con un linguaggio che sia accessibile per tutti i consumatori, sicuramente questo è un esempio concreto e vincente. Ed è rivolto soprattutto a popolazioni straniere che hanno grande interesse a conoscere e sapere, ma non hanno nozioni di base”.
di Dario de Marchi
22 Febbraio 2015