Il mercato americano del vino è in contrazione ma nonostante questo scenario i vini Made in Italy tengono le posizioni e anzi registrano un grande successo degli spumanti italiani. I dati relativi alle importazioni vinicole USA, per il primo semestre dell’anno in corso hanno confermato la tendenza verso una generale contrazione del mercato delineatasi sin dai primi mesi dell’anno, come ha reso noto l’Italian Wine & Food Institute-IWFI, di New York.
Tuttavia l’Italia continua a far registrare un lieve aumento in quantità (+1,5%) che, secondo Lucio Caputo, presidente dell’IWFI, è particolarmente significativo specie se paragonato alla riduzione complessiva delle importazioni vinicole americane (-3,8%) e a quelle dell’Australia (-5,8%), del Cile (-22,9%) e dell’Argentina (-3,6%) che, nell’ordine, seguono l’Italia fra i principali fornitori del mercato USA.
Queste riduzioni sono principalmente causate dalla contrazione nelle esportazioni dei vini sfusi provenienti da Australia (-16,4%), Cile (-32,1%) ed Argentina (-8,8%), in seguito alla diminuzione delle vendite di vini americani che utilizzavano tali importazioni.
In controtendenza Francia e Portogallo che, nel primo semestre del 2015 rispetto al primo semestre del 2014, hanno fatto registrare un aumento in quantità rispettivamente del 11% e del 28%.
Nel primo semestre dell’anno in corso, inoltre, continua la contrazione in valore per quasi tutti i Paesi esportatori verso gli USA. Tale contrazione, secondo il presidente dell’Italian Wine & Food Institute, è essenzialmente dovuta, per quanto riguarda i Paesi europei, al variato rapporto di cambio tra Euro e Dollaro, notevolmente migliorato nel 2015 rispetto al 2014. Per quanto concerne i Paesi extra europei, la contrazione in valore è principalmente conseguente alla notevole riduzione registratasi nel volume complessivo delle loro esportazioni verso gli USA.
In dettaglio, le importazioni statunitensi in valore si sono complessivamente ridotte del 3,4%, quelle dall’Italia del 6,1%, quelle dall’Australia del 2,3%, quelle dal Cile del 12,8%, quelle dall’Argentina del 7,7% e quelle dalla Francia del 0,5% che, nell’ordine, sono i principali paesi esportatori verso gli USA.
Secondo la nota diramata dall’IWFI, l’Italia è passata da 1.256.640 ettolitri del primo semestre del 2014, per un valore di 682,951 milioni dollari, a 1.275.900 ettolitri, per un valore di 641,048 milioni di dollari, del primo semestre dell’anno in corso.
La quota di mercato dei vini importati dall’Italia è risultata pari al 27,9% in quantità e al 32,9% in valore, mentre quella dell’Australia è risultata rispettivamente del 16,6% in quantità e del 9,9% in valore.
In dettaglio, riferisce Italian Wine & Food Institute, le importazioni statunitensi nel primo semestre del 2015 sono ammontate a 4.568.830 ettolitri per un valore di oltre 1,945 miliardi di dollari, contro i 4.747.610 ettolitri per un valore di oltre $2,015 miliardi di dollari del corrispondente semestre dell’anno precedente.
Le importazioni dall’Australia, secondo Paese fornitore del mercato USA dopo l’Italia, sono risultate pari a 760.090 ettolitri (193,326 milioni di dollari), contro gli 807.180 ettolitri (per un valore di 197,866 milioni di dollari) del corrispondente periodo dell’anno scorso.
Le importazioni dal Cile, terzo Paese fornitore del mercato USA, sono passate dai 947.070 ettolitri (149,3 milioni di dollari) del primo semestre del 2014, ai 730.660 ettolitri (oltre 130,197 milioni di dollari), del primo semestre del 2015.
Le importazioni dall’Argentina, quarto Paese fornitore del mercato USA, sono passate dai 578.960 ettolitri (150,1 milioni di dollari) del primo semestre del 2014, a 558.070 ettolitri (138,555 milioni di dollari) del primo semestre 2014.
Le importazioni dalla Francia, quinto Paese fornitore del mercato USA in volume e secondo in valore, sono passate da 436.250 ettolitri (430,323 milioni di dollari) del primo semestre del 2014, a 484.470 ettolitri (428,180 milioni di dollari) del primo semestre di quest’anno.
Secondo la nota dell’Italian Wine & Food Institute, continua l’andamento espansionistico delle importazioni statunitensi di spumanti che, nel primo semestre del 2015, hanno fatto registrare un aumento del 23% in quantità e del 12,9% in valore, rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno.
In questo positivo, contesto l’Italia ha fatto registrare un considerevole aumento del 35% in quantità e del 15% in valore con una quota di mercato del 57% in quantità del 31% in valore. Complessivamente, le esportazioni di spumanti italiani verso il mercato statunitense sono passate da 175.210 ettolitri (101,779 milioni di dollari) del primo semestre del 2014, a 236.560 ettolitri (116,840 milioni di dollari) del primo semestre di quest’anno. L’Italia esporta, in volume, più del doppio della Francia che, a sua volta esporta, in valore circa il doppio dell’Italia, con un costo medio per litro di 4,93 dollari per gli spumanti italiani contro i 22,45 dollari per gli spumanti francesi.
di Alexandra Rufini
19 Agosto 2015