Sicurezza alimentare, qualità delle produzioni agroalimentari, salute dei consumatori: questi i temi sui quali Italia e Cina hanno costruito negli anni un rapporto proficuo che si è rinnovato il 16 ottobre con l’appuntamento a Pechino per il “II Dialogo sino-italiano sulla sicurezza alimentare”. L’evento è stato organizzato dall’Ambasciata italiana in Cina, in collaborazione con la China Food and Drug Administration (Cfda) e con i contributi di ICE, Camera di Commercio Italiana in Cina e China Economic Net, in occasione della “Giornata Mondiale dell’Alimentazione”.
Quest’anno l’evento bilaterale è stato dedicato in particolare alle carni suine e alle condizioni per promuovere una filiera di vera eccellenza, traendo ispirazione dai processi produttivi all’avanguardia utilizzati con successo in Italia. Inaugurato dall’ambasciatore, Ettore Francesco Sequi, e dal vice presidente della Cfda, Guo Wenqi, all’evento hanno preso parte rappresentanti del ministero della Salute del nostro Paese e di associazioni di categoria italiane e cinesi.
Si è discusso non solo di tracciabilità dei prodotti, di catena del freddo e di appropriate campagne di informazione al consumatore, ma anche di accesso al mercato cinese di prodotti agroalimentari italiani e di sistemi normativi per garantire la sicurezza alimentare. In programma nel pomeriggio c’è stata anche una sessione espressamente dedicata allo scambio di informazioni ed esperienze tra operatori del settore delle carni dei due Paesi.
L’iniziativa costituisce un seguito operativo dell’agenda concordata tra Roma e Pechino in occasione della Commissione Mista dello scorso marzo, alla quale partecipò il vice ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, e del Comitato Governativo di aprile, co-presieduto dal ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni. Essa si inserisce, inoltre, nel più ampio contesto della collaborazione tra le autorità dei due Paesi, che prosegue con una visita ispettiva dell’Autorità cinese deputata al controllo della qualità delle importazioni (Aqsiq) a stabilimenti suinicoli nel Nord Italia.
L’obiettivo è quello di aprire sempre di più i rispettivi mercati interni tramite il superamento delle esistenti barriere al commercio: è in quest’ottica che si è inserito il percorso che si sta delineando e che dovrebbe auspicabilmente condurre all’autorizzazione all’esportazione in Cina delle carni suine italiane, aprendo così una enorme mercato al Made in Italy.
di Alexandra Rufini
16 Ottobre 2015