Le regole del bon ton e della buona educazione non vanno mai fuori moda e in una società in cui ritmi frenetici e trascuratezza la fanno troppo spesso da padroni, diventa utile rinfrescare le linee del modo di vestirsi nelle varie occasioni. A questo proposito è illuminante quanto scrive nella sua news letter il sito www.ilcerimoniale.it, espressione di professionisti che si destreggiano quotidianamante, dentro e fuori dalle istituzioni, nell’arte di ricevere. Trascriviamo di seugito il testo dell’articolo.
In America del Nord è abbastanza frequente leggere l’indicazione “business attire required” su un invito (capita, in verità, perfino di vedere “casual attire”, che vuol dire “venite vestiti come vi pare purché coperti”, nel senso di non ignudi). Significa che a quell’evento – uno qualsiasi, da una conferenza a un’inaugurazione, da una cena a un party – dovrete presentarvi secondo le regole del business attire.
Riassumendo: invitati a una cena “casual attire” (o a una cosa senza altro precetto, fa lo stesso; se chi invita non ha dato indicazioni vuol dire che non gli importa un fico secco di come vi vestirete a casa sua) siete autorizzati a tenervi orecchino, capelli verdi e scarpe da ginnastica. Mentre se sull’invito sta scritto “business” – attire o casual, è uguale – dovrete far caso a cosa indossare.
Dal sito del College of Business, University of Missouri – Columbia: un abbigliamento corretto “non serve a mostrarsi all’ultima moda ma per ottenere un buon giudizio in ambiente di lavoro”. Questo significa innanzitutto (ma vale solo SUL luogo di lavoro): se in un’azienda ci sono delle regole – tutti in giacca, tutti vestiti di nero, donne solo in gonna, eccetera – seguitele. E significa poi: anche fuori dal luogo di lavoro, la gente intorno a voi non ama essere disturbata (né attratta né respinta) dal vostro aspetto.
Business attire, regole per uomini e donne:
- è indispensabile una accurata pulizia personale;
- l’abito, quale che sia, deve essere pulito e stirato, non sembrare usato né avere etichette o fili pendenti;
- gli indumenti di qualità durano a lungo e si indossano meglio, quindi spendete per vestire;
- abbiate capelli curati e unghie in ordine (sconsigliati anche gli smalti aggressivi);
- usate profumi leggeri e non invasivi;
- indossate pochi gioielli (meglio solo orologio e fede per lui, niente piercing, no a orecchini enormi e colorati per lei);
- i colori (ovunque addosso) non sono vietati, ma devono essere considerati pericolose possibilità di errore.
Business attire, regole per uomini:
- vanno portati vestito, camicia e (consigliata) cravatta;
- sono sempre necessarie le calze, che non possono essere corte o colorate, con la cintura e le scarpe (mai sandali!) preferibilmente di pelle;
- vietate le barbe incolte.
Business attire, regole per donne:
- inappropriate le gonne sopra al ginocchio o con lunghi spacchi, spalle e schiena nuda, indumenti che somiglino a biancheria intima, abiti trasparenti, pantaloni stretti;
- poco trucco;
- sempre le calze, anche d’estate, e scarpe senza tacchi da vertigine.
Può sembrarci curioso che da una “regola” si debba apprendere come nell’occasione “X” (“business attire required”) vadano evitate le magliette sotto i vestiti, sia indispensabile astenersi da scarpe senza calze; è necessario sembrare composti e decorosi piuttosto che sguaiati o dall’aspetto sciatto, ma tant’è. In buona sostanza, per gli europei del Sud un invito “business attire” (non è proprio così, ma dipende dal diverso valore che si dà all’abbigliamento da noi e da loro) equivale ad “abito scuro”. Certo, vestiti “abito scuro” a un party “business attire” in America probabilmente sarete i più eleganti, forse quasi troppo, ma fuori posto non sembrerete di certo.
Comportarsi e comunicare –www.ilcerimoniale.it
di Alexandra Rufini
12 marzo 2015