Firenze porta a Shanghai il primo centro di design a matrice italiana e cinese ma anche cultura e tradizione. Di ritorno dalla missione istituzionale in Cina, che ha toccato Shanghai, Nanchino e Ningbo, il sindaco di Firenze, Dario Nardella, ha infatti riferito di “risultati concreti” per il capoluogo toscano. Tra questi, in ordine di realizzazione, l’apertura del primo centro Sino-Italiano di design a Shanghai e, per la metà dell’anno prossimo l’inaugurazione di immobili per 10.000 metri quadrati dedicati al Made in Florence e al Made in Italy.
La missione, nata per potenziare i rapporti tra Firenze e le tre città cinesi, è stata organizzata in collaborazione con la Camera di commercio e la Regione Toscana, è nata nell’ambito del progetto ‘Investing Tuscany’ della Regione e di Promozione Toscana, che prevede eventi internazionali di attrazione investimenti e offerte localizzate.
Per quel che riguarda gli obiettivi futuri, Nardella ha posto l’accento sulle “cinque missioni cinesi previste a Firenze 2015, che ci sono già state preannunciate per presentare le opportunità di investimento nel nostro territorio”. Che tradotto, ha proseguito, “significa risorse economiche, posti di lavoro e opportunità per mettere a regime il patrimonio immobiliare di Firenze che è ad oggi inutilizzato”.
Sempre durante la missione in terra cinese è emersa la possibilità “di una tournée del Maggio Musicale nel 2016 nelle tre città cinesi visitate”. L’ipotesi allo studio parla della “Turandot” di Giacomo Puccini.
Un investimento sull’opera d’arte, ha continuato il sindaco, “anche per favorire il turismo cinese di alto livello che spende nella nostra città” visto che “abbiamo già registrato un 15% in più nel primo semestre di quest’anno e puntiamo per i prossimi anni a superare la media del 25%, non di un turismo mordi e fuggi, usa e getta, ma turisti che spendono soldi e che hanno anche una sensibilità culturale”.
Per quel che riguarda le spese della trasferta in Cina, Nardella ha parlato di “2.000 euro di costi per il Comune di Firenze. Il resto delle spese è stato coperto da fondi europei del progetto ‘Investing Tuscany’ della Regione”.
8 novembre 2014
di Valentino Vilone