Il Governo cinese ha deciso di tagliare i dazi sui prodotti importati in alcune zone della Cina. E subito il presidente di Sistema Moda Italia, Claudio Marenzi, ha sottolineato che “è decisamente una notizia molto buona per tutto il settore del tessile moda Made in Italy. Già negli ultimi anni il Made in Italy ha visto nella Cina un mercato molto vivace per il proprio export, contraddistinto da crescite double-digit, e che nel 2015 mostra una prospettiva di ulteriore crescita rispetto al 2014, rafforzata da questo taglio dei dazi. A maggior ragione questo provvedimento non potrà che incentivare l’export verso Oriente”.
Rispetto alla introduzione di duty free su territorio cinese, ha aggiunto Marenzi, “riteniamo altrettanto importante ricordare che ad oggi l’Italia vende ai turisti cinesi il 35% dei suoi luxury goods, soprattutto attraverso il fenomeno del turismo per shopping, con una spesa pro capite media di circa 7 mila euro per visita. Quindi, l’intenzione della Cina di realizzazione dei duty free sul territorio cinese se, da una parte, andrà a beneficiare i loro consumi interni e il nostro export, rischierà anche di danneggiare una fonte di guadagno altrettanto proficua per la nostra economia”.
“L’ augurio è anche che ciò possa essere un primo importante passo per un piano governativo da parte della Cina che interessi anche il fenomeno della contraffazione molto diffuso in tutta l’ area geografica dei Paesi dell’Estremo Oriente”, ha concluso Marenzi, guardando ai danni che il taroccamento provoca non solo al sistema moda italiano, ma anche ad altri settori del Made in Italy, dai giocattoli ai pezzi di ricambio, dai farmaci agli alimenti e molti altri.
di Patrizia Tonin
6 Maggio 2015