Le camice con il fiocco tornano ad essere protagoniste di stagione. Romantiche e vistose, come quelle di seta tratteggiate negli anni ’70 da Yves Saint Laurent, o più austere, da ‘prima della classe’, tanto amate da Margaret Thatcher durante gli anni di Downing Street. Con Lady di Ferro, infatti, la camicia con il fiocco o pussy-bow blouse (come è chiamata Oltremanica) scese in politica, facendo il suo ingresso trionfale non solo nei corridoi del Parlamento inglese, ma anche nel guardaroba femminile.
Negli anni la camicia con il fiocco non ha smesso di raccogliere consensi, tanto che per questa stagione la moda è tornata a pescare nel baule del passato fiocchi, ruches, nastri, jabot e merletti da allacciare al collo, eleggendola così come uno degli imperativi della moda d’ autunno. Oggi cambiano tessuti e colori, ma non le forme, che restano fluide e iperfemminili.
Ad alimentare la tendenza gli stilisti, che sulle passerelle per l’autunno-inverno 2015/2016 hanno fatto sfilare un tripudio di bluse e camicie con fiocchi e nastrini. Paladino della pussy-bow è stato Alessandro Michele, il creativo al timone di Gucci, che ha legato a doppio filo la maison fiorentina a scenografici fiocchi bohémien, sfoggiati indistintamente da lei e da lui sulle pedane del pret-à-porter femminile e nella collezione Cruise 2016.
Lontani anni luce dai tailleur sartoriali e dalle perle dell’era Thatcher, oggi vengono accostate a suit maschili di pelle, pantaloni dal taglio dritto, mocassini, baschi e blazer oversize.
Se Michele rivisita la camicia con il fiocco con spirito bohémien, sceglie di sedurre con trasparenze e pizzo di ispirazione vittoriana la donna disegnata da Peter Dundas nell’ultima collezione Emilio Pucci, accostando i maxi fiocchi in chiffon delle chemise a pantaloni flare di velluto, mantelle in pelle e lunghe frange nere.
Slacciato e stropicciato appare, invece, il fiocco sulla pedana di Bottega Veneta, dove Tomas Maier lo lascia libero di svolazzare su camicie di seta abbinate a morbidi pantaloni polka dots o dietro gilet di lana ‘V neck’, mentre Tory Burch, Rochas e Chloé lo legano a mo’ di cravatta su bluse, camicie e romantici abiti in chiffon, dandogli un’impronta decisamente folk.
Femminile se accostata a una pencil skirt, chi vuole rivisitarla con accenti maschili può indossare la pussy-bow su ampi pantaloni in tweed, oppure su pantaloni culotte alla caviglia e décolleté nere, come fa Valentino. L’alternativa? Lasciarla fare capolino sotto un abito smanicato.
di Patrizia Tonin
20 Settembre 2015