La moda detta lo stile e continua a dare sfogo alla fantasia. Da Fausto Puglisi a Emilio Pucci, per la collezione dell’autunno-inverno 2015-2016 gli stilisti, infatti, diventano ambasciatori di un’estetica ipnotica. Non più rigida e appannaggio di nerd e matematici 2.0, la geometria torna ad imporsi nel guardaroba invernale, dopo aver invaso le passerelle per la stagione autunno-inverno 2015-2016. Ambasciatori di questa estetica ipnotica quanto labirintica gli stilisti, che sembrano investiti da un’onda di fantasie astratte in black and white, a metà tra la Swinging London degli anni ’60 e gli psichedelici ’70.
Profeti del neo astrattismo Fausto Puglisi, Emilio Pucci, Loewe, Salvatore Ferragamo e Aquilano Rimondi. Geometrie astratte tornano così in vigore in ipnotiche mise fatte di grafismi e pattern che sembrano uscite dagli archivi di Alberto Fabiani.
Da Emilio Pucci, nell’ultima collezione disegnata da Peter Dundas, ondeggiano grafismi in bianco e nero, che sembrano imporre un nuovo concetto di donna urbana, che guarda al futuro restando però in qualche modo ancorata alle origini. La collezione della griffe fiorentina è infatti un omaggio ai capi in bianco e nero realizzati dal marchese Pucci negli anni ’50, solo che nel 2015 a dominare la passerella sono scenografici cuissard ricamati en pendant con i minidress, entrambi tempestati di paillettes.
Inneggiano alle geometrie black and white anche Laura Biagiotti e Mila Schon, in stampe che sembrano realizzate con il righello e che ricoprono bluse, giacche, cappe e abiti asimmetrici.
Ad alimentare i grafismi sulle passerelle pensa inoltre Byblos, che traccia un labirinto ipnotico fatto di righe e quadri in una tavolozza dominata da bianco nero, blu e rosso, pronti a scontrarsi sulla silhouette.
La donna disegnata da Fausto Puglisi per Emanuel Ungaro è invece fasciata in bicromatici minidress, cappotti dai volumi sartoriali e silhouette rigorose, in una collezione caratterizzata dal bianco e nero, cromie e motivi che il designer siciliano mescola anche ai tessuti opulenti e ai tagli grafici della sua linea omonima. Stampe optical irrompono sul podio di Aquilano.Rimondi, con astrazioni e linee geometriche, ma comunque minimali, che vanno dai tubini alle bluse smanicate, fino alle gonne longuette in georgette.
È un inno alla geometria di Mondrian quello di Salvatore Ferragamo, dove Massimiliano Giornetti disegna una donna avvolta in fantasie e pattern grafici, dal coat in pelliccia patchwork, fino alle gonne in tweed e ai vestiti sotto al ginocchio, il tutto tinto nella palette del marrone, ruggine, bianco e rosso vermiglio.
Geometrie astratte in apparente disordine fanno capolino anche da Loewe, in una collezione in cui motivi grafici e pattern astratti si stagliano su pelle e suède di tuniche, top, pantaloni e maxi coat.
In passerella J. W. Anderson estende la sua geometria anche agli stivali e alle borse, come la classica ‘puzzle’, it bag del brand iberico, che non è esente dai grafismi, e viene ridipinta in tinte pop.
di Patrizia Tonin
20 Agosto 2015