La manualità e l’artigianato abbattono le barriere del tempo nelle borse in pelle che l’artista-artigiano Campomaggi presenta a “Pitti Uomo 88”. Accanto alla linea femminile, che da qualche anno ha aperto una breccia ormai solida anche nel mercato estero, a questa edizione della kermesse fiorentina Marco Campomaggi presenta borse e accessori per l’uomo. “Il cuoio è laserato e trattato”, ha spiegato lo stesso Campomaggi, circondato dall’edera che illustra le tonalità fresche e verdi delle sue collezioni. “Tutto è trattato con materiali naturali e che poi vengono tinti in capo. Sono borse che hanno bisogno di moltissimi passaggi. Ognuna viene montata, poi lavata, ma non basta, va anche ingrassata”, ha aggiunto.
A questo trattamento Campomaggi è giunto dopo qualche anno di prova. Grazie ad una miscela di grassi e oli, la borsa è tutt’altro che rigida, ma invece morbida, con un effetto di invecchiato dove risalta il più possibile la trasparenza.
“Il colore non è uniforme”, secondo Campomaggi, “e fa vedere la pelle in profondità“. Le mani fanno la differenza: “tutte queste borse vengono massaggiate con le mani e con stracci di cotone. Non c’è niente di meccanico in questo. La persona che fa questo sa dove massaggiare e dove far diventare la pelle più o meno lucida”, ha precisato Campomaggi.
C’è anche una serie di articoli dedicati a Teodorano, il paese della Romagna dove è nato Marco Campomaggi: “è un paesino medievale, meraviglioso e ora ci stiamo impegnando nella ristrutturazione della torre principale. Vogliamo raccontare le origini per essere più veri”.
E tenendo una borsa con l’inserto in canvas, una delle tele utilizzate per fare le tende militari, l’artista-artigiano ha osservato: “è tutto fatto perché la borsa non sia legata né alla stagione né alla moda. Compra la borsa per te che poi sarà per tuo figlio”, ha sentenziato Campomaggi.
di Eleonora Albertoni
20 Giugno 2015