Sansonina, il brand veronese di alta qualità del vino, e “The Savile Club”, due realtà uniche nel panorama del talento Made in Italy, icone di un autentico stile italiano espressione di lifestyle, si sono incontrati nel corso della serata “A Gentlemen’s Night” (Milano, via A. Bertani 2), per far rivivere la magia dell’esperienza italiana dei vertici della qualità ai gentlemen contemporanei.
La casa vinicola Sansonina, nata da un progetto controcorrente che ha riportato in vita, attraverso un accurato intervento e nel rispetto del territorio, un antico vigneto di Merlot, iniziando la produzione di un vino rosso nella terra della Lugana, tradizionalmente vocata ai bianchi, è oggi una realtà di eccellenza enologica tutta al femminile.
Un nome che, fra storia e leggenda, evoca la forza e l’orgoglio di una scelta in controtendenza, legata a fare qualcosa di unico, innovativo, dove solo la grande passione e la tradizione di questo territorio lo sanno rendere speciale.
Con un vigneto di 13 ettari, che si adagia nelle morene meridionali del Lago di Garda, vicino a Sirmione, Sansonina è un luogo di grande piacevolezza di paesaggio e di rinomata tradizione vinicola da cui nasce una selezionata produzione di Rosso Sansonina e di pregiato Lugana Sansonina.
Dal 1997 ad oggi Sansonina ha segnato tappe importanti nella sua crescita verso l’innovazione e l’eccellenza: una bottiglia all’avanguardia, studiata per preservare le proprietà organolettiche del vino ed evocare i valori simbolici del marchio; un’etichetta semplice, che ritrae le vestigia dell’antica cascina, cuore della tenuta ed un simbolo, nato dalla caratterizzazione della lettera “S”, iniziale del nome, che ne conferisce l’impronta dinamica ed energica data dall’entusiasmo e dalla passione delle sue fondatrici, Carla e Nadia Zenato.
Due donne forti e di indiscussa personalità, due competenze e due diverse generazioni che, proprio come nella lettera “S” logo de la Sansonina, in cui un’unica linea raccorda il movimento di due diverse spirali, si integrano e si completano nel segno di una salda tradizione che accompagna un futuro di successo.
di Patrizia Marin
7 Ottobre 2015