Uber dopo le persone porta in giro per le città anche il cibo. Dopo il successo riscosso altrove, UberEATS si appresta infatti a conquistare pure i food lover di Milano. La capitale della moda italiana diventa così la quinta “piazza” europea, dopo Amsterdam, Londra, Parigi, Bruxelles ed in aggiunta alle altre 43 città sparse nel mondo in cui il servizio di food delivery è già attivo. Grazie all’app di UberEATS, disponibile sia per Android che per iOS, cosìda oggi il cibo sarà a “portata di clic” – 7 giorni su 7, sia che si tratti di una riunione di lavoro in ufficio o di un momento di relax a casa.
La nuova piattaforma di food delivery di Uber consente di prenotare da app o all’indirizzo: www.ubereats.com e dà accesso ad un’ampia selezione di ristoranti in grado di soddisfare ogni genere di palato: dai puristi della cucina tradizionale italiana o di quella salutare e vegana agli amanti dello street food.
“Ravioleria Sarpi”, “Ghe Sem”, “Maido”, “Let’s Wok” per la cucina asiatica, “God Save The Food”, “Trattoria della Pesa” per la cucina tradizionale, “Fatto Bene”, “Hambistro”, “Macinata” per gli amanti degli hamburger, “Mantra Raw Vegan”, “3wRAW” per la cucina salutare e vegetariana, “La Martesana” e “Le Vrai” per il bakery sono solo alcuni degli oltre cento partner UberEATS da cui è ora possibile ordinare ottimi pasti affidandosi alla piattaforma Uber per la consegna.
All’interno dell’area della Circolare Esterna milanese, senza minimo d’ordine e spese di consegna, i corrieri partner di Uber sono infatti pronti a portare il proprio ordine fino alla porta se lo si desidera.
Inoltre, fino al 9 novembre sia dall’applicazione che dal sito, sarà possibile ordinare gli special dell’UberMENU, una gustosa selezione che intende celebrare i piatti tipici dei partner UberEATS in chiave creativa e molto Uber. Gli chef consigliano: “UberBURGER” (by “Fatto Bene”), “UberPANZEROTTO” (by “Priscio”), “UberFISHBURGER” (by “A’mare”) “UberLIGHT” e “UberJUICE” (by “Mantra Raw Vegan”), “UberPIZZA” (by “Briscola”), “UberFANCYKEBAB” (by “Mariu”), “UberINVOLTINO” (by “Ravioleria Sarpi”) e “UberYOGURT” (by “V3raw”).
Usare UberEATS è molto semplice: bisogna scaricare l’app UberEATS da iTunes o Google Play; accedere con le credenziali del proprio account Uber o creare un nuovo account; selezionare un ristorante o cercare la cucina che più si predilige dall’apposito menu; scegliere dal menu quello che si desidera mangiare; cliccare su “Ordina” e attendere che la consegna sia pronta: si piò seguire l’aggiornamento della propria consegna sull’app; un corriere partner di Uber consegnerà l’ordine laddove lo si preferisce; il resoconto dell’ordine verrà inviato all’indirizzo email associato all’account Uber. La ricevuta sarà presente sulla busta consegnata
UberEATS in pillole: nasce nel 2014 a Los Angeles come progetto sperimentale di Uber; al lancio, l’app UberEATS è stata la #1 app nella categoria food & drinks dell’app store; le 5 città UberEATS più attive nel mondo sono Melbourne, Toronto, Londra, Los Angeles e San Francisco in base agli ordini effettuati; si possono selezionare migliaia di piatti di 45 tipi di cucine differenti; le cinque “tradizioni culinarie” più apprezzate sono: americana, italiana, giapponese, messicana, indiana; il #1 item ordinato su UberEATS è stato il “Mr. Papadolous greek wrap” di Jimmy Grants a Melbourne; l’ordine più piccolo è stato un donut; il record ordini è stato raggiunto dal consumatore che in un giorno si è fatto consegnare 15 pasti; il tempo medio di consegna è di 34 minuti; tra gli chef più giovani e illustri (diventati partner) c’è anche Julian Cincotta di “Butter” a Sidney, nominato “Young Chef of the Year 2015”; nella lista dei ristoranti/chef più famosi ci sono Marcus Samuelsson di “Streetbird” a New York; George Calombaris di “Gazi” a Melbourne; Sake a Sidney ha ricevuto l’ambito “Chef’s Hat”; Burnt Ends a Singapore è il #14 nella classifica “San Pellegrino dei 50 Miglior Ristoranti in Asia”.
La missione di Uber è rendere il trasporto disponibile come l’acqua corrente: ovunque e per chiunque. L’azienda ha cominciato nel 2009 risolvendo un problema: come spostarsi premendo semplicemente un pulsante? Sei anni e oltre un miliardo di corse dopo, Uber sta cominciando ad affrontare una sfida ancora più importante: ridurre il traffico e l’inquinamento nelle città mettendo sempre più persone in meno macchine.
di Dario de Marchi
03 Novembre 2016