È un successo ormai consolidato il ristorante dell’Associazione Nazionale Le Donne del Vino allestito nella Cittadella della Gastronomia al Vinitaly di Verona. Ma quest’anno, grazie anche a un originale allestimento definito “impasto” offerto dalla Cooperativa Avanguardia e completato da bellissime piante verdi dalla Dester di Moniga del Garda, ha ottenuto un successo più grande degli anni precedenti. Questi accorgimenti hanno infatti dato un tocco di elegante raffinatezza e di piacevole relax.
I numerosi clienti hanno potuto gustare ottimi piatti regionali grazie alla consolidata professionalità di Marina Ramasso, patronne dell’Osteria del Paluch, di Torino, per la cucina, di Piercarla Negro per i vini, alla collaborazione dei ragazzi della Scuola Alberghiera di Chievo e di alcune socie. Oltre al menu tradizionale, i clienti potevano comporre liberamente i propri piatti scegliendoli da tre “golose” postazioni, una simpatica soluzione per i clienti più frettolosi: punto forno, (pane, grissini, taralli, dolci), punto salumi (varie tipologie di salumi), punto formaggi (grande assortimento di formaggi tipici regionali). La scelta della tipologia di vino poteva essere fatta dalla ricca carta con circa 150 etichette provenienti da tutte le regioni italiane, offerti dalle socie.
Nella sala C del pad. 10 si è svolto il talk show con degustazione di vini dal titolo “Profumo di Donna: viaggio nel senso ancestrale”, condotto da Alessandro Torcoli, direttore di “Civiltà del Bere” e in collaborazione con la “campagna di promozione del Sughero”. La degustazione ha visto protagoniste otto Donne del Vino e altrettanti vini scelti per il loro livello qualitativo e per l’affinità con il tema. Le protagoniste di questo evento sono state: Valentina Abbona, Valentina Argiolas, Marina Cvetic, Tiziana Frescobaldi, Cristina Garetto, Francesca Planeta, Ornella Venica, Cristina Ziliani.
Il maestro profumiere Lorenzo Dante Ferro, nel suo intervento ha sottolineato l’importanza dei profumi nel nostro quotidiano: “tutti noi mangiamo e beviamo con il naso, almeno in prima battuta. Chi è nato tra i vini, e quindi tra i profumi, ha sicuramente una marcia in più. Il profumo costituisce un elemento chiave della nostra esistenza, creando in noi un ricordo olfattivo capace di durare molto a lungo nel tempo”. Ha poi spiegato come in ciascun profumo sia possibile delineare una struttura piramidale caratterizzata da note di testa, di cuore (o corpo) e di fondo. Tornando al pianeta vino, possiamo certamente affermare che nei bianchi prevalgono le note di testa, ovvero floreali, fruttate. Nei rossi, invece, specialmente quelli che riposano in legno, troviamo soprattutto le note di corpo e di fondo, ovvero i profumi secondari e i terziari come la rutta appassita e le varie spezie.
E poi nello splendido ottocentesco Palazzo della Gran Guardia si è svolta, in collaborazione con Vinitaly, la cena di Gala “Finitaly”, con circa duecento ospiti, tra cui il direttore generale dell’Ente Fiera, Giovanni Mantovani; Stevie Kim, managing director Vinitaly International, e Gianni Bruno, brand manager. Un grandioso buffet, allestito dalla nostra chef Marina Ramasso e dal suo staff, un’ampia scelta di vini delle socie, hanno deliziato gli ospiti, stupiti per l’eccellente qualità e varietà dei prodotti tipici offerti da alcuni sponsor, in particolare dal Consorzio Tutela Mozzarella di Bufala Campania. Il servizio dei vini è stato magistralmente curato dall’A.I.S – delegazione Veneto.
A fine serata, la presidente dell’Associazione Nazionale Le Donne del Vino, Elena Martusciello, ha consegnato a Giovanni Mantovani e a Gianni Bruno una spilla in oro e onice creata dal maestro orafo Gerardo Sacco, mentre a Stevie Kim, oltre che ad essere stata nominata Socia onoraria, una pergamena dell’Associazione Nazionale Le Donne del Vino, per il grande lavoro che svolge per la promozione del vino italiano nel mondo, e una collana in oro, un pezzo unico, sempre ad opera di Gerardo Sacco. Stevie Kim ha ringraziato molto commossa e, per la prima volta, ha detto di essere “rimasta senza parole”. Per una persona come lei, è davvero il massimo!
Circa trenta Donne del Vino, per una serata, si sono sentite un po’ principesse, indossando meravigliosi gioielli creati con cascate di perle, coralli, turchesi, ametiste, pietre preziose, dal maestro orafo Gerardo Sacco. Questi monili, che hanno “vestito” alcune tra le dive più famose al mondo, hanno fatto sognare tutti i presenti alla serata portandoli, per qualche ora, in un mondo magico e scintillante. Quello tra Gerardo Sacco e l’Associazione Nazionale Le Donne del Vino è ormai un binomio inscindibile, che continuerà nel tempo.
Redazione
31 Marzo 2015