Per il sesto anno consecutivo l’Alitalia ha vinto il prestigioso premio internazionale “Best Airline Cuisine” per la qualità dei pasti serviti a bordo, assegnato dai lettori del mensile americano “Global Traveler”. Si tratta di circa 25.000 frequent flyer che hanno partecipato alla ricerca “GT Tested Reader Survey Awards 2015” sulle eccellenze nell’industria dei viaggi e del turismo.
Così per il sesto anno consecutivo Alitalia ottiene questo importante riconoscimento internazionale che premia la qualità del cibo offerto a bordo e l’impegno della compagnia aerea italiana a valorizzare e promuovere la cultura enogastronomica Made in Italy nel mondo.
Soddisfatta Aubrey Tiedt, chief customer officer di Alitalia, la quale ha detto che “Alitalia ha recentemente potenziato il servizio di catering sui voli di medio raggio e, sui voli di lungo raggio, ha introdotto il ‘Dine Anytime’ nella classe business, che consente agli ospiti di decidere quando consumare il pasto”. Inoltre, ha aggiunto, “recentemente ci siamo concentrati sempre più sul patrimonio enogastronomico italiano, che è famoso nel mondo per la qualità dei suoi prodotti e delle sue ricette e il feedback ricevuto dai passeggeri è stato davvero molto positivo. È un grande, quindi, onore ricevere questo premio che dimostra quanto la cucina italiana sia apprezzata dai frequent flyer, i viaggiatori più esigenti”.
A bordo della classe business dei voli di lungo raggio di Alitalia si possono degustare delizie come i ravioli al radicchio in salsa di taleggio e pinoli, tipici del Veneto; rollè di suprema di pollo ripieno di spuma di Montasio Dop e servita con pomodori arraganati e patate arrosto con rosmarino. Tra i dessert, mousse di ricotta profumata all’arancia con bisquit al pistacchio, tipica ricetta della Sicilia.
Il menu si arricchisce ulteriormente con una vasta gamma dei migliori vini italiani, tra cui una selezione dei più prestigiosi vini di Barone Ricasoli, la più antica cantina del mondo, accuratamente selezionati dal sommelier ufficiale di Alitalia, in collaborazione con la Fondazione Italiana Sommelier.
di Patrizia Tonin
4 Dicembre 2015