Recuperare in cucina preziosi e antichi prodotti del territorio abruzzese, scambiare informazioni e scambiare le sementi: potranno farlo venerdì 28 novembre agricoltori, ristoratori, cuochi, panificatori e pasticceri partecipando a “Seminlibertà“, evento che dal 2009 il Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga dedica alla celebrazione della biodiversità coltivata. A Barisciano, nell’ex Monastero di San Colombo, ci saranno gli “Agricoltori Custodi” dell’area protetta che potranno procedere al reciproco scambio dei semi delle antiche varietà che hanno salvato dall’estinzione.
L’edizione di quest’anno, inoltre, si preannuncia più ricca di sempre in quanto nell’ottobre scorso il Servizio Agro Silvo Pastorale dell’Ente Parco ha completato l’aggiornamento della “Rete degli Agricoltori Custodi” che oggi, grazie all’ingresso di nuovi operatori interessati al mantenimento in coltivazione delle specie vegetali tipiche della nostra montagna, copre l’intero territorio protetto.
Per tutti i coltivatori aderenti e per quanti condividono l’interesse per le produzioni territoriali dunque, “Seminlibertà” costituirà una preziosa occasione per incontrarsi, condividere esperienze, scambiare informazioni e conoscenze ma, soprattutto, attuare un reciproco e libero scambio delle sementi, che resta l’obiettivo principale della Rete.
La giornata sarà aperta, alle 10, dalla presentazione dei risultati del progetto “Caratterizzazione e funzionalità tecnologica di farine di farro ed altre varietà di cereali minori”, realizzato dall’Ente Parco in collaborazione con l’Università degli Studi di Teramo Facoltà di Bioscienze e Tecnologie Agroalimentari ed Ambientali.
Si tratta di un lavoro importante per i produttori e per i trasformatori delle farine derivanti dal farro e dal grano solina, poiché, nonostante il successo e l’attenzione mediatica verso i prodotti derivati dalle farine dei cereali minori, le caratteristiche dei grani antichi abruzzesi restavano fin qui poco note e studiate. Una lacuna colmata dalla ricerca, che fa piena luce sulle caratteristiche tecnologiche del farro e della solina ai fini della produzione di pane, prodotti da forno e pasta.
Infine, è prevista quest’anno anche la presenza della “Rete dei Ristoranti Custodi”, ovvero di quelle realtà ricettive locali selezionate dal Parco che si sono impegnate ad utilizzare per le loro preparazioni culinarie le materie prime ed i prodotti della “Rete degli Agricoltori Custodi” e del territorio.
Il Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga è stato istituito con la legge 6 dicembre 1991, n. 394 – “Legge Quadro sulle Aree Protette” e complessa è stata la definizione del perimetro, che dai 220 mila ettari iniziali è passata agli attuali 150 mila ettari di superficie, a cavallo di tre Regioni (Abruzzo, Lazio Marche), e di cinque province (L’Aquila, Teramo, Pescara, Ascoli Piceno e Rieti), con i suoi nove centri direzionali, la rete dei Musei e dei Centri visita, impegnato nella cura e nella tutela del territorio come nella valorizzazione del patrimonio antropologico, il Parco è una realtà molto complessa, che impone pratiche di gestione e strumenti di governance altrettanto complessi e virtuosi, sia dal punto di vista amministrativo, politico e socio-economico, sia dal punto di vista ambientale.
Tra le sue peculiarità naturalistiche, ci sono 51 emergenze floristiche, 59 orchidee spontanee, 2 piante carnivore, 2.364 piante censite, 139 endemiche italiane e 12 endemiche del Parco, 6 coppie di aquile reali, 150 cervi, 420 camosci appenninici, 80 lupi e 13 nuclei riproduttivi.
Per maggiori informazioni sull’iniziativa si può consultare il sito del Parco: www.gransassolagapark.it o contattare gli uffici del servizio Agro Silvo Pastorale allo 0862/6052257 – e.mail: elenacurcetti@gransassolagapark.it.
28 novembre 2014
Redazione