Vino, olio, formaggi, salumi e funghi sott’olio. Tutti prodotti all’insegna della sostenibilità. Ovvero realizzati rispettando l’ambiente e l’ecosistema, i lavoratori e la collettività, da aziende agricole professionali, moderne e tecnologicamente avanzate, capaci di stare sul mercato e di essere competitive. È solo “Un assaggio di sostenibilità” quello che Confagricoltura propone a Ecomondo, la manifestazione che apre i battenti nell’area Smart City, con quattro appuntamenti/degustazioni, nel suo Giardino (Pad B7 – Stand CS38), con alcune aziende che fanno parte del progetto Ecocloud, la Rete delle buone pratiche sostenibili. Il progetto ha raccolto e messo in rete tutte le migliori pratiche sostenibili, sia dal punto di vista ambientale, sia economico, realizzate dalle aziende di Confagricoltura, in modo da diffonderle e promuoverle. Il progetto ha dato vita ad un Manifesto sulla sostenibilità delle aziende Ecocloud, basato sulla Responsible Care, che è stato presentato lo scorso luglio. Tra i principi del manifesto e delle aziende che vi aderiscono, l’innovazione, la partecipazione all’attività di Università e centri di ricerca, la promozione e la tutela del territorio, l’adozione delle più moderne tecnologie per migliorare la sostenibilità ambientale ed economica.
Questi gli appuntamenti con gli “Assaggi di sostenibilità”: Mercoledì 5 novembre – ore 16,30, Azienda Fungar con “Funghi e dintorni”; Giovedì 6 novembre – ore 12 e ore 16.30, Azienda Borgoluce e Azienda Principi di Porcia con “Viticoltura e zootecnia sostenibili”; Venerdì 7 novembre Azienda Arnaldo Caprai – ore 12 e Azienda Principi di Porcia – ore 12 e ore 15 con “Viticoltura sostenibile”
Fungar è un’azienda specializzata nella coltivazione di funghi, in provincia di Rimini. Con 10.000 metri quadratati di serre a tunnel, una fungaia che sviluppa al suo interno 15.000 metri quadrati di letti di coltivazione, divisi in 27 stanze climatizzate, produce 3.000 tonnellate di funghi all’anno, che vengono venduti freschi, in tutta Italia, ai mercati generali, alla Gdo, a industrie conserviere o direttamente nel punto di vendita aziendale. Dal 2008 è una dei sette soci della OP “Funghi Terre di Romagna”, una delle poche specializzate presenti in Italia. La coltivazione avviene in modo assolutamente naturale e nel totale rispetto del territorio. Le serre sono circondate da colline in cui si coltivano la vite e l’olivo e si producono e vino (Colli di Rimini Rosso e Pignoletto Rianco) e olio extravergine d’oliva Dop Colline di Romagna. In azienda è presente anche un laghetto che serve da riserva d’acqua e ristoro per gli uccelli selvatici e la fauna locale e un impianto fotovoltaico, la cui energia viene utilizzata completamente ad uso interno. L’azienda è fortemente impegnata anche nel sociale e porta avanti da anni un interessante progetto di inserimento dei suoi lavoratori, in prevalenza donne cinesi, nella comunità riminese.
Borgoluce. Moderna azienda agricola di 1200 ettari, altamente professionalizzata, tra le rive del fiume Piave e le colline di Valdobbiadene e Conegliano, nella provincia di Treviso. Da molte generazioni la famiglia Collalto cura queste terre, all’insegna del rispetto delle risorse naturali, della varietà dell’ecositema, della sostenibilità. Settecentocinquanta capi bovini Limousine e Charolaise allo stato brado, linea vacca-vitello a ciclo chiuso, 300 suini allevati in collina a pascolo libero, 350 bufale, 73 ettari di vigneto dove si produce Prosecco Docg; un macello, un caseificio, due fattorie didattiche, due agriturismi, un punto di ristoro e un ristorante. Dalle filiere corte nascono prodotti agricoli genuini e tracciabili: vini, formaggi di bufala, carni, salumi, miele, farine, noci ed olio di oliva. Lavorare la terra, per la famiglia Collalto, significa esserne i custodi ed assumersi la responsabilità dell’ambiente, fonte di benessere per le generazioni future. Per questo, ricerca, innovazioni e tecnologia sono volte a tutelare la biodiversità, allevare secondo natura e ridurre l’uso di prodotti di sintesi in campo e vigna. Tutte le attività si integrano tra loro e nel ciclo si inserisce bene anche il biodigestore per la produzione di energia da fonti rinnovabili, con i residui che ritornano alla terra quale ottimo fertilizzante. Anche la piscina dell’agriturismo Borgoluce poi, è assolutamente naturale: l’acqua si mantiene pulita attraverso la fitodepurazione.
Principi di Porcia. Con 8 secoli di tradizioni agricola e vitivinicola in Friuli, l’azienda Principi di Porcia produce ogni anno 1.200.000 litri di vino su 143 ettari di vigneti. Coltiva anche mais, soia, orzo e foraggio, pioppi e piante di noceto da frutto. Alleva bovini da latte ed ha un impianto di itticoltura dove alleva 2 milioni di trote. Garantendo sempre al consumatore un prodotto sicuro, salubre ed etico. L’azienda è particolarmente attenta alle proprie prestazioni energetiche. Per questo si è fatta promotrice dell’implementazione di un sistema di gestione energetico in conformità alla norma internazionale ISO 50001, che permetta di guidare l’azienda verso un sviluppo sempre più attento alle tempo energetiche. Le strutture di copertura degli allevamenti, della cantina e dei ricoveri degli attrezzi sono state riconvertite con 2500 metri quadrati di pannelli fotovoltaici; la turbina della centrale idroelettrica nei pressi del Castello è stata modificata portando la produzione da 180.000 a 300.000 Kw/anno; è stato costruito un impianto a biogas alimentato con colture cerealicole dedicate e reflui zootecnici, che produce 8.400.000 Kw/anno. Recentemente è stato sottoscritto con il ministero dell’Ambiente un accordo volontario per la Carbon Foot Print.
Arnaldo Caprai società agricola s.r.l. Azienda vitivinicola di Montefalco (PG), che coltiva 130 ettari di vigneti di proprietà, vinifica le proprie uve e commercializza i propri vini in Italia e in oltre 35 Paesi nel mondo. La produzione aziendale si basa sulla coltivazione e la vinificazione del vitigno autoctono “Sagrantino”, varietà riscoperta e rilanciata sul mercato internazionale dall’azienda Arnaldo Caprai agli inizi degli anni ’90 con l’ingresso del figlio Marco. L’impegno e l’attenzione dell’azienda è oggi fortemente rivolto alla sostenibilità della produzione con il programma “Montefalco 2015: The New Green Revolution”. Lanciato nel 2007, il progetto ottiene nel 2013 la certificazione da parte di CSQA, diventando il primo protocollo italiano di sostenibilità territoriale certificato in campo vitivinicolo. L’intuizione vincente dell’azienda Caprai è stata proprio quella di recuperare la tradizione in chiave moderna. L’innovazione passa attraverso una sperimentazione continua, sia in campo agronomico, sia enologico. L’utilizzazione di opportune tecniche agronomiche, la razionalizzazione della gestione fitosanitaria, la limitazione delle concimazioni azotate e lo studio delle migliori situazioni ambientali per la coltivazione del vitigno, hanno rappresentato per il Sagrantino la via principale per ottenere uve di qualità all’interno di un processo di sostenibilità produttiva.
6 novembre 2014
di Enos Caneva