Nuova certificazione per garantire più trasparenza e maggiore informazione sui prodotti agroalimentari della Toscana. È questo l’obiettivo di “Nato in Toscana – Born in Tuscany”, progetto appena presentato dalla vicepresidente della Regione Toscana, Stefania Saccardi. L’idea è quella di rendere visibili la provenienza dei prodotti con una sorta di carta d’identità compilata dai produttori: a ogni prodotto sarà assegnato un ‘QR code‘ che rimanderà direttamente sul sito della pagina con la descrizione.
L’acquirente troverà sullo stesso prodotto, sugli scaffali dei grandi magazzini o sui menù dei ristoranti, una app gratuita con la quale potrà leggere prima dell’acquisto la provenienza del prodotto. “Non è una nuova certificazione”, come ha spiegato il vicepresidente Saccardi, “ma un nuovo strumento di tutela e anticontraffazione realizzato grazie alla collaborazione della Regione Toscana con le associazioni dei consumatori, quelle di categoria e l’Unioncamere Toscana”.
Si tratta, in sostanza, di una vera “banca dati” che sarà creata grazie all’adesione dei produttori che dovranno rilasciare “una dichiarazione volontaria per descrivere la composizione, l’origine delle materie prime e il processo produttivo, con un’attenzione particolare agli elementi che contraddistinguono quanto viene venduto”. Le dichiarazioni verranno controllate dai soggetti interessati.
Il link bornintuscany.it/natointoscana.it sarà aperto non appena il progetto sarà completato con i tutti i protocolli previsti e ospitato sul portale Vetrina Toscana.
“Siamo partiti da qui”, ha detto Stefano Morandi, vicepresidente di Unioncamere, “ossia dai ristoranti e botteghe impegnati a valorizzare il territorio. È un punto di partenza per sviluppare sinergie a 360 gradi in cui anche la distribuzione può dare un importante contributo”.
Dal 13 dicembre scorso è in vigore la nuova normativa europea sull’etichettatura, ha ricordato Clara Morelli del Comitato Regionale Consumatori Utenti, “ma quello che ci preme è andare oltre il semplice elenco degli ingredienti e fornire informazioni più dettagliate sull’origine della materia prima e sul processo produttivo, con un sistema di informazione che vede come protagonisti gli stessi consumatori”.
di Dario de Marchi
12 Aprile 2015