Comincia a tornare il sereno per l‘industria alimentare italiana. Ci sono, infatti, segnali di recupero della domanda interna e della produzione che spingono verso l’alto la fiducia dell’industria alimentare del nostro Paese nell’ultimo scorcio del 2014. A rilevarlo è l’ISMEA, sulla base della consueta indagine condotta su un panel di 1.300 imprese del settore.
L’indicatore che misura il sentiment delle aziende, sintetizzando i giudizi sull’andamento degli ordini e sul livello delle scorte e le attese produttive future, si attesta su un valore pari a -0,4 (-100 e +100 il campo di variazione) con una crescita di 4,5 punti rispetto al trimestre precedente e di 3,9 su base annua.
L’incremento congiunturale dell’indice è da attribuirsi all’evoluzione positiva dei giudizi sugli ordini e sul livello delle scorte, di riflesso a fattori stagionali (festività natalizie), mentre il confronto su base annua, mette in luce un miglioramento di tutte le componenti dell’indice, comprese le aspettative.
Positivo anche il bilancio dell’intera annata, con l’indice medio del 2014 attestato sei punti sopra il valore dell’ anno precedente.
A livello territoriale, secondo l’ISMEA, la fiducia dell’industria alimentare risulta polarizzata: l’indice è positivo e in miglioramento, su base trimestrale e annua, nelle aree del Nord Est e del Mezzogiorno; è invece negativo e in flessione, su base trimestrale e annua, al Centro e nel Nord Ovest.
Tra i diversi settori, spicca il netto recupero della fiducia nell’industria delle acque minerali e delle bevande analcoliche, della prima lavorazione delle carni bianche e dei gelati. Risultano al contrario prevalentemente negativi e in deterioramento i giudizi espressi dall’industria olivicola e vitivinicola, sui quali pesano i deludenti risultati produttivi della campagna 2014-2015.
di Eleonora Albertoni
8 Febbraio 2015