L’Epifania, è noto, porta via tutte le feste. E con esse le tante, troppe occasioni per concedersi al mangiare e al bere. Opportunità che l’enogastronomia italiana non lesina a proporci in tutti i modi, uno più allettante dell’altro. Così dopo i fasti delle feste la parola “dieta” è quella che maggiormente ricorre nel dizionario dei buoni propositi dal 7 gennaio in poi. Per perdere l’eccesso di peso accumulato con la maratona culinaria delle feste, tra star di Hollywood e tra le persone comuni trionfa la “Dieta fast o 5: 2”, meglio conosciuta anche come intermittente: 2 giorni di restrizione calorica (in cui si ingurgita un quarto delle calorie giornaliere raccomandate) e 5 senza limiti.
L’ultima moda in fatto di regimi dimagranti è nata in Inghilterra, inventata dal giornalista scientifico Michael Mosley e dalla collega Mimi Spencer, che di recente hanno aggiornato il loro libro “The Fast Diet Revised and Updated. Lose Weight, Stay Healthy, Live Longer” (Short Books).
Questo regime ha trovato rapidamente molti adepti grazie alla possibilità di concentrare il sacrificio in due giorni: le donne non devono superare le 500 calorie e gli uomini 600. Per il resto della settimana si mangia normalmente. È il principio del ‘digiuno intermittente‘ o della restrizione calorica a singhiozzo, spiegano gli autori, la cui dieta è protagonista Oltremanica di numerosi articoli dopo le feste di fine anno.
Secondo gli inventori, inoltre, la “Dieta 5: 2” non fa perdere massa muscolare, non deprime l’umore, tiene sotto controllo colesterolo e glicemia e migliora le abitudini alimentari. Oltretutto non costringe a rinunciare a occasioni mondane o aperitivi.
Inoltre il “Daily Mail” suggerisce alcuni accorgimenti per far sì che il sistema funzioni al meglio: come ad esempio conoscere il proprio peso, il girovita e l’indice di massa corporea iniziali, registrare i propri progressi su un ‘diario della dieta‘, trovare un amico che segua la “5: 2” e possa offrire un supporto nei momenti di difficoltà. Ma anche evitare di fare la spesa nei giorni del ‘digiuno’, perché può essere molto difficile ‘resistere’ alle tentazioni.
Sempre nei due giorni di restrizione calorica meglio tenersi impegnati e avere un fitto programma di impegni, per evitare di ritrovarsi a guardare il frigo, e soprattutto bere molta acqua.
Attenzione però: questa dieta non è raccomandata per i bambini, le donne in gravidanza o allattamento, le persone con diabete di tipo 1 o insulinodipendenti e chi soffre di disordini alimentari.
di Patrizia Tonin
6 Gennaio 2015