Il Friuli Venezia Giulia, una delle regioni che nonostante le sue contenute dimensioni ha una elevata cultura della vite e del buon vino, annette notevole importanza all’appuntamento dell’Expo 2015. Sono infatti già 130 le aziende vitivinicole del Friuli Venezia Giulia che finora hanno manifestato interesse a presentare le proprie cantine all’interno del padiglione Expo dedicato al vino.
“L’Expo 2015 sarà un’importante vetrina mondiale per i vini del Friuli Venezia Giulia, un’opportunità per far conoscere il nostro territorio anche in correlazione alla produzione vinicola”, ha commentato Giulio Palamara, del Servizio promozione e marketing dell’Ersa, l’Agenzia regionale per lo sviluppo rurale.
“A questa prima manifestazione di interesse”, ha aggiunto Palamara, “seguirà un’ulteriore campagna di sensibilizzazione tra le circa 450 aziende censite in regione per poi valutarne l’effettiva partecipazione”. I costi di presenza nelle strutture dell’Expo sono a carico della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Alle aziende si richiede di fornire un’adeguata quantità dei propri vini per le degustazioni. Nell’area gestita della Regione, infatti, saranno dislocati 100 self service dispenser di vino: erogatori automatici che permettono di esporre contemporaneamente 100 etichette, che i visitatori potranno degustare. Attraverso una postazione multimediale, inoltre, potranno conoscere le caratteristiche dei prodotti, la storia delle aziende e la tradizione della viticoltura del Friuli Venezia Giulia, mentre grazie a una piattaforma di e-commerce, una sorta di cantina web, potranno acquistare i vini appena degustati.
Ciascun visitatore, per accedere al padiglione e degustare le etichette esposte, sarà munito di una smart card, grazie alla quale le aziende potranno monitorare l’interesse per i propri prodotti. Nel pacchetto della Regione Friuli Venezia Giulia, infine, è inclusa la disponibilità di una sala dove organizzare, nel corso dei sei mesi, degustazioni con sommelier, convegni e presentazioni.
“Solo nel caso in cui il numero delle adesioni sarà particolarmente alto e tale da non consentire un’adeguata visibilità dei vini e delle aziende, ci riserviamo di utilizzare criteri di selezione trasparenti e condivisi, nonché di limitare il numero dei vini per ogni azienda”, ha concluso Palamara.
di Eleonora Albertoni
31 Gennaio 2015