L’antica storia del vino e rari cimeli sbarcano ad Expo Milano 2015. E saranno reperti significativi che parleranno soprattutto di come si faceva e si beveva il vino in Italia più di qualche secolo fa. E anche questo è Made in Italy! La Fondazione Lungarotti, costituita dall’omonima azienda vitivinicola umbra, partecipa infatti all’Esposizione Universale con 27 opere significative e rappresentative della cultura e della storia del vino, in un percorso artistico-visivo che conduce i visitatori a ripercorrere 5.000 intensi anni di tradizione.
Il Museo del Vino di Torgiano è stato recensito dal “New York Times” come “il migliore in Italia” per la qualità delle sue collezioni, che saranno protagoniste dell’area Educational di “Vino, a taste of Italy”, il padiglione del vino italiano, collocato all’incrocio tra il Cardo e il Decumano.
Sono 6 le sezioni dell’itinerario esplorativo progettato dalla Fondazione Lungarotti per accogliere i visitatori. Tra le opere presenti, la “Kylix” in ceramica (fine VI secolo A.C.) utilizzata nelle occasioni conviviali in epoca greca, etrusca e romana; il “Busto di Bacco” (Girolamo della Robbia, XVI secolo) che richiama al consumo moderato; il “Bevi se puoi” (Flaminio Fontana, 1575), la coppa nuziale ad inganno per i promessi sposi; la “Bocca di canale”, l’ingegnoso ‘condotto’ di epoca tardo-romana da cui il succo dell’uva pigiata dopo la vendemmia fluiva verso un recipiente sottostante.
Maria Grazia Marchetti Lungarotti, direttrice della Fondazione e ideatrice del Museo, ha spiegato che in questi mesi “sono stati selezionati dalle nostre collezioni di oltre 3.000 pezzi i reperti più rappresentativi e celebrativi, per consentire ai visitatori di conoscere cosa c’è stato e cosa c’è dietro ad una bottiglia di vino“.
di Eleonora Albertoni
9 Maggio 2015