Il 2015 sarà “un’annata particolare per il Vigneto Italia“. La conferma è arrivata anche da Federvini, la federazione dei produttori, esportatori e importatori del settore vini e liquori di Confindustria. “È una vendemmia che si è presentata fin da subito molto bene su tutto il territorio nazionale”, ha detto Ottavio Cagiano de Azavedo, direttore generale di Federvini.
E il bilancio è positivo non solo per le fermentazioni i cui “primi segnali sono molto interessanti sia per le uve bianche che per quelle rosse, con profumi, maturazioni e caratteristiche che si sono mantenute nel corso della raccolta”, ha spiegato Cagiano, “ma anche per i giusti volumi che possono far parlare di una produzione equilibrata che lascia ben sperare per la fase di commercializzazione dei vini“.
“L’andamento positivo, a sentire i produttori, è generalizzato da Nord a Sud, mai come quest’anno ho visto una bellissima luce nei loro occhi, nel parlare delle uve, dei primi mosti, dei primi risultati”, ha aggiunto il direttore di Federvini, “complici le condizioni meteorologiche che sono state particolarmente positive per il settore”.
Inoltre, la vendemmia che volge ormai al termine, “ora si può dire, è stata più abbondante, del 15% rispetto alla raccolta dell’anno scorso, dunque è nella media visto che nel 2014 è stata particolarmente scarsa”.
“Il superamento della Francia in quantità è una soddisfazione per chi lavora in questo settore ma non è l’obiettivo”, perché secondo Cagiano, “è chiaro che guarda sempre l’uno la vendemmia dell’altro, ma è il mercato, il risultato di soddisfazione che il consumatore pronuncia, quello che ci interessa di più”.
E proprio rispetto alle vendite, il direttore di Federvini entra nel merito: “L’export continua a dare buone soddisfazioni anche se lo scenario è complesso. Ad esempio ci sono aree come quella russa in cui abbiamo subito una grandissima battuta d’arresto a causa della situazione politica. Migliorano invece le esportazioni verso il Giappone e crescono quelle verso la Cina di anno in anno.
Grandissime soddisfazioni arrivano poi dal mercato statunitense, storicamente un mercato forte per i vini, guardando fuori dall’Ue”.
Il mercato interno, nonostante continui a stentare, dà segnali di grande interesse: “il consumo, pur scendendo, è sempre più di buona qualità e questo vuol dire che il consumatore anche se fa dei sacrifici nella scelta del vino guarda sempre alla qualità”, ha detto ancora l’esperto.
E poi ci sono vino ed Expo Milano 2015. Per Cangiano “un primo bilancio è prematuro. Sicuramente è stata una bellissima esperienza perché il padiglione del vino a fine settembre ha superato i due milioni di visitatori. Si poteva fare di più? Sicuramente, però intanto per la prima volta abbiamo dimostrato che si può costruire intorno al vino anche un richiamo internazionale” ha concluso.
di Patrizia Marin
28 Ottobre 2015