Quasi due italiani su tre (il 65%) ha paura a tavola perché ritiene che la crisi abbia fatto aumentare i rischi alimentari, mentre il 2% dichiara di esserne stato vittima. È quanto emerge dall’indagine Coldiretti/Ixe’ divulgata in occasione della conferenza internazionale sulle frodi alimentari proprio nel giorno in cui la Guardia di Finanza di Montepulciano (Siena), nell’ambito dell’operazione “Orrore in tavola”, ha sequestrato tonnellate di prodotti alimentari scaduti da mesi e in alcuni casi da anni, stipati in magazzino e pronti per essere rietichettati e venduti.
Sotto accusa per un italiano su cinque sono i cibi low cost dietro i quali spesso si nascondono, infatti, ricette modificate, l’uso di ingredienti di minore qualità o metodi di produzione alternativi ma che, secondo la Coldiretti, possono a volte mascherare anche vere e proprie illegalità, come è confermato dall’escalation dei sequestri.
A preoccupare sono le frodi di quanti trovano nel settore alimentare una importante occasione di business. L’agricoltura e l’alimentare sono infatti considerate aree prioritarie di investimento dalla malavita che ne comprende la strategicità in tempo di crisi perché del cibo, anche in tempi di difficoltà, nessuno potrà fare a meno, ma soprattutto perché consente di infiltrarsi in modo capillare nella società civile e condizionare la vita quotidiana della persone in termini economici e salutistici.
Le difficoltà economiche hanno costretto molti italiani a tagliare la spesa alimentare e a preferire l’acquisto di alimenti più economici, prodotti spesso a prezzi troppo bassi per essere sinceri, che rischiano di avere un impatto sulla salute. Di fronte al moltiplicarsi dei casi di frode e contraffazione alimentare quasi due italiani su tre (il 57%) chiedono che venga sancita la sospensione dell’attività.
23 ottobre 2014
di Valentino Vilone