Si potrebbe dire che gli Dei sono immortali. Gli chef d’alto lignaggio Heinz Beck e Massimo Bottura, infatti, si confermano ai vertici delle “Tre Forchette”. A decretarlo è stata la 26.a edizione della “Guida Ristoranti d’Italia 2016” del Gambero Rosso, che quest’anno presenta ben 2.268 indirizzi e 250 novità. Uno strumento sempre più aggiornato e versatile, a misura di appassionato e intenditore e che dimostra come la cucina italiana sta crescendo di qualità conquistando sempre di più l’apprezzamento nazionale ed internazionale, come uno dei prodotti di punta del Made in Italy.
Quelle contenute nella Guida sono tutte recensioni di esercizi testati ‘sul campo’ fra ristoranti, trattorie, wine bar, birrerie e locali etnici, per consentire a persone con ogni budget di trovare il posto giusto. Che si tratti di cucina tradizionale o innovativa o esotica, minimo comune denominatore è la qualità, valore che rende la guida un riferimento prezioso per chiunque. Sempre presenti i migliori locali, dai ristoranti alle trattorie, dai wine bar alle birrerie fino ai etnici, rispettivamente segnalati con il simbolo delle Forchette, dei Gamberi, dei Bicchieri, dei Boccali e dei Mappamondi.
Ai vertici della squadra dei 26 esercizi con “Tre Forchette” si confermano, l’”Osteria Francescana” di Modena e “La Pergola” del Rome Cavalieri di Roma, mentre si segnalano due nuovi ingressi, Berton e Seta del “Mandarin Oriental Milano”, entrambi in una Milano che quest’anno ha convogliato una straordinaria concentrazione di energie sull’onda lunga del fenomeno internazionale dell’Expo Milano 2015.
Dalla “Guida Ristoranti d’Italia 2016” del Gambero Rosso emerge che la Lombardia conferma il suo primato con sei “Tre Forchette” e con altrettanti “Tre Gamberi”, espressione questi ultimi della migliore cucina tradizionale. E la ‘famiglia’ delle trattorie premiate, luoghi dove ospitalità familiare e cibo della memoria segnano uno stile che non tramonta mai, si arricchisce di tre membri: “La Brinca” di Ne (Genova), “All’Osteria Bottega” di Bologna e “La Tana degli Orsi” di Pratovecchio Stia (Arezzo).
“Le Giare” dell’Hotel Rondò è il nuovo “Tre Bottiglie” (massimo riconoscimento per i wine bar). I “Tre Mappamondi”, che accendono i riflettori sulle tavole etniche da non perdere, incoronano per la prima volta il meneghino “Wicky’s Wicuisine Seafood”, che si affianca all’“Iyo”, sempre di Milano, e al “Dao Restaurant” di Roma, mentre sono confermati i “Tre Boccali” a templi della cultura brassicola come le ‘case’ “Baladin” di Piozzo (Cuneo) e di Roma.
Ma non basta. La “Guida Ristoranti d’Italia 2016” del Gambero Rosso conferma la sua vocazione di ‘servizio’ facile da consultare, sensibile alle tendenze attuali, ma attento ai classici e alle loro evoluzioni, rappresentativo di tutte le varianti del moderno ‘mangiar fuori’, mai comeoggi multi-sfaccettato e mutevole. Ecco quindi categorie inedite – bistrot, griglierie e vegetariani – per offrirne un taglio maggiormente esaustivo; e con esse i nuovi premi speciali per mettere in evidenza e incentivare le realtà più virtuose, di ieri e di oggi, e sottolineare e valorizzare ogni aspetto della complessa ‘macchina’ che il ristorante.
Oltre ai riconoscimenti ai migliori servizi di sala e di sala in albergo, gusto&salute, alla migliore proposta di piatti di pasta, al cuoco emergente e ai qualità/prezzo, la “Guida Ristoranti d’Italia 2016” del Gambero Rosso premia anche Lorenzo Viani, di “Lorenzo” a Forte dei Marmi (Lucca), come Ristoratore dell’anno, “figura chiave di ogni realtà solida e longeva”; l’”Argine a Vencò”, di Dolegna del Collio (Gorizia), come novità dell’anno “emblematica di una virtuosa scia di progetti a 360 gradi all’insegna della riscoperta del territorio e del self made”; “Donatella Bistrot” di Oviglio (Alessandria) come Bistrot dell’anno, “dopo il cambio di veste della nota insegna piemontese che si è reinventata in versione più informale e contemporanea”.
E ancora: il “Reale” di Castel di Sangro (L’Aquila) per il Pane in tavola, “per l’ attenzione impiegata nella fattura di un alimento basilare e spesso in tavola sottovalutato”; la giovane Sara Simionato, dell’”Antica Osteria da Cera” di Campagna Lupia (Venezia), come Pastry chef dell’ anno, “in quanto elemento fondamentale della brigata”.
Per quanto riguarda la ‘classifica’, Gennaro Esposito, della “Torre del Saracino” di Vico Equense (Napoli), con un punteggio di 57, sale tra i quattro migliori voti di cucina assegnati dalla guida, accanto a Massimo Bottura dell’”Osteria Francescana” di Modena, Massimiliano Alajmo de “Le Calandre” di Rubano (Padova) e Pino Cuttaia de “La Madia” di Licata (Agrigento). In crescita anche Mauro Uliassi, dell’omonimo locale di Senigallia (Ancona).
Sedici, inoltre, i premi al miglior rapporto qualità/prezzo, sparsi in tutta Italia con una doppietta pugliese, “La Bul” di Bari e “La Strega” di Palagianello (Taranto).
La “Guida Ristoranti d’Italia 2016” del Gambero Rosso vanta, inoltre, una serie di prestigiose collaborazioni che coronano la premiazione: TrentoDoc per le “Tre Forchette”, Contadi Castaldi per i “Tre Gamberi”, Bertani per le “Tre Bottiglie”, Animante Barone Pizzini per il premio “gusto&salute”, Acqua Panna e S.Pellegrino per il “cuoco emergente”, Pastificio dei Campi per il “ristorante con la migliore proposta di piatti di pasta”, Nuova Castelli per il “ristorante che valorizza i grandi prodotti caseari Dop italiani”.
La consegna dei premi allo Sheraton Hotel di Roma è stata lunga per la lunga lista di riconoscimenti assegnati, ma seguita con tifo quasi da stadio ai supporter che molti premiati avevano al seguito, con fotografi e troupe pronti ad immortalarli e tramandarli ai posteri, fino alla prossima edizione, ovviamente.
La “Guida Ristoranti d’Italia 2016” del Gambero Rosso è disponibile in edicola e in libreria, 640 pagine – prezzo 22 €.
di Eleonora Albertoni
13 Ottobre 2015