Il fast food, di solide radici americane, ora vuole affrancarsi e far mangiare italiano. Anzi, abruzzese. È infatti nato a Lanciano, in Abruzzo, il progetto “Gramburger”, il nuovo concept di fast food all’italiana, ideato dagli abruzzesi Rocco Finardi e Pietro Brighella. L’iniziativa è stata formalmente presentata al pubblico dopo due anni di progettazione. L’innovazione nel design, l’ampia scelta delle carni di origine italiana, la personalizzazione pressoché illimitata dei panini e l’estrema attenzione alla qualità, sono il punto di forza di questo nuovo franchising che, come ha spiegato Pietro Brighella, ideatore insieme all’imprenditore Finardi, di Gramburger, “dal primo settembre potrà contrattualizzare nuovi affiliati su tutto il territorio nazionale. Valuteremo con attenzione le richieste di adesione con un’analisi rivolta ai minimi dettagli”.
Ed ha poi sottolineato che “Gramburger è il frutto di un’idea ed una passione per la territorialità, il buon cibo di qualità e la grande voglia di veicolare valori, sensazioni e gusto oltre i confini regionali e perché no, nazionali. ‘Gramburger’ è la trasposizione italiana del classico fast food americano”.
La presentazione ufficiale del progetto e del concept curato dai due ideatori è avvenuta con la partecipazione del logo designer Luca Di Francescantonio e dell’arch. Nicola Campitelli, che hanno collaborato alla realizzazione del brand. L’evento è stata poi l’occasione per gustare alcuni dei panini che raccontano la territorialità ed il gusto italiano e che saranno riproposti nei menu dei fast food aderenti all’iniziativa.
In particolare ci sono l’“Abruzzese”, un hamburger di arrosticino, ventricina arrostita, pecorino abruzzese, maionese, pomodoro, insalata; il “Uagliò”, un hamburger di salsiccia affumicata, friarielli napoletani, maionese, ketchup e tabasco affumicato; il “Toscanaccio”, una focaccia con hamburger di Chianina, maionese al pepe nero e lardo di colonnata e tante altre proposte all’insegna della tradizione del Made in Italy.
“Qualità come diversità, questo è il principio sacrosanto che mi ha accompagnato durante tutto il mio percorso professionale”, ha sottolineato l’imprenditore Finardi, “e che viene riproposto nel progetto ‘Gramburger’. Sono orgoglioso di questa iniziativa e del fatto che l’80% delle aziende che vi partecipano siano del nostro territorio. ‘Gramburger’ credo che rappresenti al meglio la normale evoluzione del concetto di street food che sposai 16 anni fa con il mio primo chiosco mobile”.
di Valentino Vilone
1 Agosto 2016