I veronesi Tommasi, signori in Valpolicella e componenti dell’esclusivo sodalizio de Le Famiglie dell’Amarone d’Arte, entrano nella top classifica mondiale con un loro vino prodotto in … Maremma. Insomma, profeti in patria ma anche fuori casa. Il loro “Poggio al Tufo – Rompicollo”, un blend di sangiovese e cabernet sauvignon, ha infatti meritato il 31° posto della classica “TOP 100” dei migliori vini al mondo del 2014 di “Wine Spectator”, la prestigiosa rivista americana, considerata la Bibbia del vino mondiale.
Un successo clamoroso, se si considera che sono stati assaggiati più di 18.000 vini e sono solo 19 le etichette italiane nelle prime 100 posizioni. Un esito forse annunciato con i 92 punti e la menzione “smart buy” la scorsa primavera.
«Il Rompicollo è un rosso intenso che presenta sentori di mora, seguiti da note di bacca scura, pepe nero e spezie. È ricco e morbido, con un’ampia struttura a supporto e un retrogusto lungo e pieno, minerale di frutta e spezie; ben si presta anche a lunghi affinamenti in bottiglia», ha detto Bruce Sanderson, senior editor e direttore delle degustazioni.
La famiglia Tommasi è l’unica veneta presente nella classifica ed è con orgoglio e soddisfazione, che accoglie questo riconoscimento, che premia l’investimento ed il progetto della Tenuta Poggio al Tufo (80 ettari), fatto nel 1997 a Pitigliano in un territorio come la Maremma Toscana, allora poco conosciuto, ma che oggi grazie alla lungimiranza di alcuni ottimi imprenditori è certamente una delle zone emergenti del panorama vinicolo italiano con prodotti di estrema eccellenza.
Il “Poggio al Tufo – Rompicollo” di Tommasi Family Estates è dunque ufficialmente un ambasciatore della Maremma Toscana in tutto il mondo, in particolare negli Stati Uniti, in Canada, nei paesi Scandinavi ma anche in Asia, Cina e Hong Kong in particolare. Senza dimenticare l’Italia, dove si propone come alternativa a territori più blasonati.
Questo riconoscimento per il Rompicollo è un premio per il lungo impegno e la dedizione della famiglia Tommasi, che proprio lo scorso anno con l’apertura dell’agriturismo, al centro della tenuta Poggio al Tufo, ha visto realizzarsi il sogno del cammino intrapreso nel 1997.
24 novembre 2014
di Enos Caneva