Novità enologiche sotto il Vesuvio. I vini delle isole del Golfo di Napoli si alleano infatti per meglio competere e per conquistare nuovi mercati. La viticoltura ‘eroica’ di Ischia e di Capri si unisce con quella altrettanto eroica dei Campi Flegrei per dar vita al Consorzio di Tutela dei vini dei Campi Flegrei, Ischia e Capri. Presidente dell’organismo è stato eletto Andrea D’Ambra e vicepresidente Michele Farro, quest’ultimo già presidente del precedente Consorzio Vini Campi Flegrei, costituito nel 2004.
Con l’integrazione dei tre territori campani, gli associati al rinforzato Consorzio dai 150 dei soli Campi Flegrei salgono a 270 e la produzione passerà dai 2,6 milioni di bottiglie dei Campi Flegrei a 3,5 milioni della nuova conformazione.
Fra i vini di maggior pregio dell’area vi sono la Falanghina, che in questa zona acquisisce singolari e apprezzate caratteristiche di mineralità, il Piedirosso, l’Ischia Biancolella e il Capri Bianco.
“Con questa iniziativa”, ha spiegato Michele Farro, “vogliano dare maggiore forza ed efficacia agli strumenti di tutela e promozione delle aree nelle quali produciamo vini che sono anche un forte motivo di attrazione turistica. In molti casi”, ha concluso Farro, “si tratta di una viticoltura eroica, ai bordi di crateri vulcanici spenti, su pendii scoscesi e in aree impervie e siccitose che danno caratteristiche e qualità a vini che mercato e appassionati apprezzano in misura sempre maggiore”.
In particolare la viticoltura praticata nelle isole di Capri e Ischia si fonda su una base varietale caratteristica. I vitigni presenti sono: Biancolella, Forastera, San Lunardo per i bianchi, Piedirosso e Guarnaccia per i rossi a Ischia; Falanghina, Greco bianco fra i bianchi e Piedirosso per l’isola di Capri. La qualità delle uve prodotte è elevata ed i vini che ne derivano famosi, grazie anche all’opera di valorizzazione condotta da alcune importanti aziende private del settore.
di Alexandra Rufini
12 Marzo 2015