I vini italiani negli USA mantengono le posizioni

galavini_newyorkI vini italiani negli USA mantengono le posizioni conquistate in quello che è il loro principale mercato internazionale. Con un aumento in percentuale del 4,5% in quantità ed una flessione del 2,2% in valore, infatti, i vini del Made in Italy confermano sul mercato USA il trend degli ultimi mesi che li vede mantenere le proprie posizioni in un mercato complessivamente fermo, secondo quanto ha reso noto l’autorevole Italian Wine & Food Institute.

Fra i principali paesi concorrenti dell’Italia perdono terreno, nei primi dieci mesi dell’anno in corso, l’Australia (-0,5%), l’Argentina (-15,2%), il Cile (-3,7%), la Spagna (-2,1%), la Germania (-4,1%) ed il Sud Africa (-8,1%). Migliorano invece le loro posizioni la Francia (+11%), la Nuova Zelanda (+10%) ed il Portogallo (+ 16,9%).

Complessivamente le importazioni di vini italiani sono ammontate, nel periodo in esame, a 2.164.690 ettolitri, per un valore di 1.098.278.000 dollari, contro 2.066.650 ettolitri, per un valore di 1.122.725.000 dollari, del corrispondente periodo del 2014.

Nello stesso periodo, le importazioni vinicole USA sono complessivamente ammontate a 7.367.170 ettolitri per un valore di 3.273.805.000 dollari contro i 7.372.480 ettolitri per un valore di 3.314.904.000 dollari del corrispondente periodo del 2014 con una riduzione del 0,1% in quantità e del 1,2% in valore.

Sempre nei primi dieci mesi dell’anno, le importazioni di spumanti dall’Italia sono ammontate, a 53.080 ettolitri, per un valore di 22.770.000 dollari, contro 47.440 ettolitri, per un valore di 19.769.000 dollari, del corrispondente periodo del 2014 con un consistente aumento del 11,9% in quantità e del 15,2% in valore.

L’attuale andamento del mercato rende di grande attualità la 31ma edizione del “Gala Italia”, in programma a New York il prossimo 18 febbraio 2016, che si propone infatti di dare maggior risalto e prestigio alla più qualificata produzione vinicola italiana con una presentazione di altissimo livello nella elegante Ballroom del “Pierre Hotel” di Manhattan.

Maggiori informazioni, compresi tutti i dati relativi agli altri paesi esportatori verso gli USA con le relative variazioni percentuali, le quote di mercato e i costi medi dei vini dei vari Paesi sono disponibili nel sito dell’Istituto (http://iwfinews.com/dati-import/).

 

di Alexandra Rufini

15 Dicembre 2015