Casari, agricoltori, pastori, produttori di cibo portano a domicilio le loro eccellenze enogastronomiche. Vino biodinamico, carne biologica di pura razza maremmana e pollo di campagna allevato a terra, formaggi Dop, verdure dell’orto, pani realizzati con grani antichi. Dopo gli home restaurant e gli chef a domicilio arriva una nuova tendenza della convivialità a km zero e di qualità. È il “delivery wellness”. Per ora solo nel Lazio ma con mire espansionistica. Ma in questo caso ad arrivare in casa sono direttamente i produttori che ai commensali non solo offrono le eccellenze della tradizione enogastronomica, ma anche la storia dell’alimento o della ricetta proposti.
Un percorso a ritroso che dal piatto conduce fino al campo o al pascolo dove nascono questi sapori d’autore. “C’è un crescente bisogno di ricerca della qualità, anche nel settore agroalimentare e della convivialità, che sia in grado di recuperare il piacere di stare a casa”, ha spiegato Roberto Ricci , presidente dell’associazione Delivery Wellness, il quale ha quindi detto che “per questo proponiamo percorsi sensoriali che per ora sono limitati all’enogastronomia, ma in futuro potranno essere estesi anche ad altri settori, in cui gli ospiti, collaborando direttamente nell’organizzazione dell’evento, verranno messi in contatto con i produttori che, oltre a presentare i propri prodotti, ne racconteranno la storia”.
Protagonisti delle serate non sono gli chef o il ristorante stellato, ma il prodotto, l’ingrediente base che sia pasta, olio o vino e, quindi, agricoltori, pastori, casari, allevatori. Un network di aziende grazie al quale realizzare per l’ospite diversi percorsi alimentari, anche su misura: si può scegliere di ospitare in casa un percorso dedicato al vino, oppure ai formaggi.
“Sono già diverse le richieste di persone che desiderano organizzare nella propria casa cene con i prodotti alimentari d’autore”, ha aggiunto Ricci, “sarà un modo nuovo di viaggiare senza uscire di casa, per chi non ha tempo di andare alla ricerca delle chicche enogastronomiche, ma cerca nuovi stimoli per intrattenere i propri invitati”.
Basta pensare che l’Italia ha il più alto numero di prodotti agroalimentari protetti: 274 nel food, 523 i vini e ben 960 i prodotti agroalimentari tradizionali. Una biodiversità alimentare enorme nella quale non è sempre facile orientarsi per trovare l’eccellenza.
Così, partecipando ad una serata “delivery wellness” si può trovare in tavola: il prosecco biologico e biodinamico Colfondo Casa Belfi di Albino Armani; lasagne preparate solo con ingredienti “firmati” dal gastronomo sabino Stefano Facioni; la carne biologica di pura razza maremmana dell’Azienda agricola Morani di Tolfa; il pollo di campagna allevato a terra dall’Azienda agricola di Patrizio Nicolai di Tuscania che ha portato anche l’olio nuovo ‘Oleania’; il pane biologico di Pina Fioretto, profonda conoscitrice dei grani scomparsi; un itinerario stagionale tra i formaggi di “Casa Lawrence”.
Tutti produttori del Lazio, per ora. Ma il progetto dell’associazione è quello di allargarsi anche alle altre regioni e alle produzioni di nicchia e di eccellenza pure straniere e di andare oltre l’enogastronomia per proporre il concetto di “ vivere bene” in tutte le sue accezioni: dai prodotti per il benessere ai nutraceutici, dai sigari alla cioccolata.
Per partecipare, basta iscriversi all’associazione: https://deliverywellness.wordpress.com/
di Eleonora Albertoni
15 Novembre 2015