Italia mantiene il divieto di coltivare mais OGM

mais-marcopolonewsL’Italia mantiene la decisione di vietare la coltivazione OGM, una posizione che rappresenta un ottimo biglietto da visita per il Made in Italy in vista di EXPO 2015, e risponde alle richieste di otto italiani su dieci.

Lo afferma Robero Moncalvo, presidente della Coldiretti, commentando la firma da parte di Beatrice Lorenzin Ministro della Salute, Maurizio Martina, Ministro delle Politiche agricole e Gian Luca Galletti, Ministro dell’Ambiente, del decreto che sancisce il divieto di coltivazione di mais Ogm MON810 per un periodo di ulteriori 18 mesi dalla sua entrata in vigore, del divieto già emanato con il precedente decreto interministeriale del 12 luglio 2013.

“Si tratta di una esigenza – sottolinea Moncalvo – in attesa del via libera finale alla direttiva Europea che consentirà ai Paesi membri dell’Unione Europea di limitare o proibire la coltivazione di organismi geneticamente modificati sul territorio nazionale, anche se questi sono autorizzati a livello europeo.

Per l’Italia gli OGM in agricoltura – continua Moncalvo – non pongono solo seri problemi di sicurezza ambientale, ma soprattutto perseguono un modello di sviluppo che è il grande alleato dell’omologazione e il grande nemico del Made in Italy”.

Secondo una analisi della Coldiretti nell’Unione Europea nonostante l’azione delle lobbies che producono OGM, nel 2013 sono rimasti solo cinque, su ventotto, i paesi a coltivare OGM (Spagna, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Romania), con appena 148mila ettari di mais transgenico MON810 piantati nel 2013, la quasi totalità in Spagna (136.962 ettari). Si tratta quindi di fatto – conclude la Coldiretti – di un unico Paese (la Spagna) dove si coltiva un unico prodotto (il mais MON810).

Redazione

24 Gennaio 2015