La “targa” entra nelle etichette delle bottiglie di vino di qualità. La regione o la provincia di produzione di un vino Dop o Igp potrà infatti essere stampata “in chiaro” sull’etichetta. A sdoganare l’utilizzo della dicitura “Piemonte”, “Sardegna”, “Alto Adige” e via dicendo, e di conseguenza facilitare sugli scaffali di vendita scelte consapevoli dei consumatori enoappassionati, è stata una circolare del ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali del 31 dicembre 2014 che fornisce criteri per il corretto uso commerciale e la corretta indicazione in etichettatura “al fine di assicurare la massima protezione alle Dop e Igp dei vini e di corrispondere alle esigenze dei produttori e degli enti ed organismi preposti alle gestione e al controllo nel settore vitivinicolo”.
“Con la circolare”, ha detto all’ANSA il ministro competente Maurizio Martina, “abbiamo fatto chiarezza sull’interpretazione della norma, con l’obiettivo di semplificare la vita alle aziende e tutelare i consumatori che hanno diritto ad informazioni chiare e complete. Soprattutto per un prodotto come il vino”, ha sottolineato ancora,-“è necessario essere attenti all’utilizzo dei nomi geografici, tutelati dalle norme europee e nazionali, proprio per non indurre in errore chi acquista”.
Per il mondo della produzione questo significa avere una un vantaggio competitivo che lega i “superbrand” noti all’enoturista e wine lover internazionale alla propria etichetta.
“Accogliamo con grande favore questa circolare”, ha commentato Matilde Poggi, presidente della Fivi-Federazione Italiana dei Vignaioli Indipendenti e vignaiola in Veneto che “permette a noi vignaioli di poter comunicare, senza incorrere in sanzioni, dove si trovano le nostre cantine e ci consente di far conoscere il territorio che tutti i giorni viviamo e tuteliamo con impegno”.
Da parte sua la Coldiretti ha accolto l’iniziativa ministeriale con un “finalmente è stata fatta chiarezza sull’uso dei nomi geografici dei vini semplificando in tal modo il lavoro delle aziende vitivinicole e tutelando i consumatori che adesso potranno avere informazioni più chiare e complete nella scelta del vino”. Tra l’altro la circolare prevede che i disciplinari di produzione dei vini a Dop e Igp possano stabilire a priori con lista positiva le condizioni per l’impiego di nomi geografici più ampi, ma stabilisce da subito che in assenza di queste indicazioni puntuali, minimizzando i caratteri di stampa, ed evitando forme ingannevoli o descrittive enfatiche o evocative, si possa comunque aggiungere il territorio la provincia o la regione di appartenenza. Secondo la Coldiretti, infine, “la circolare va così a colmare un vuoto normativo che in taluni casi aveva già portato gli organismi di controllo a elevare non conformità a carico dei produttori per etichette ritenute irregolari per il semplice fatto di specificare meglio la zona di produzione senza tuttavia pregiudicare la necessaria tutela delle denominazioni di origine e indicazioni geografiche”.
di Enos Caneva
12 Gennaio 2015