“Io cerco i segnali di un moto di riscatto. E la presenza femmine nell’ambito del vino è forse l’unico segnale politico che si possa evitare la depressione”. L’Architetto Philippe Daverio non usa i mezzi termini per lodare l’equilibrio e la saggezza che, non solo nel vino, le donne hanno dimostrato nei secoli, lungo gli eventi contrastati dei secoli.
Daverio ha appena ricevuto il premio “Uomo dell’Anno 2014”, giunto alla quarta edizione, che gli è stato conferito dall’Associazione Nazionale “Le Donne del Vino” che premia un personaggio maschile simbolo di cultura ai massimi livelli internazionali.
Nata nel 1988 da un’idea di Elisabetta Tognana, l’Associazione Nazionale Le Donne del Vino conta ad oggi 670 donne di tutto il settore vitivinicolo, tra produttrici, giornaliste e sommelier ed è presieduta da Elena Martusciello, produttrice e proprietaria della cantina Grotta del Sole.
Un’Associazione il cui stesso logo racconta come le donne siano importanti nel settore vitivinicolo: sono infatti due giovani donne dallo sguardo fiero e deciso e dai capelli simili a chicchi di uva, che rappresentano come l’universo femminile ha saputo proporre nel mondo del vino una diversa chiave di lettura rispetto al mondo maschile.
E proprio in occasione del Premio, molte Associate alle Donne del Vino si sono riunite attorno al “loro uomo 2014”: da Marilisa Allegrini, presidente de Le Famiglie dell’Amarone d’Arte; Nadia Zenato, delegata del Veneto, Maria Ida Avallone, presidente delle Donne del Vino della Campania e titolare di Villa Matilde, e molte altre top produttrici e manager a tutto tondo della cultura vitivinicola italiana. Non me ne vogliano le altre amiche non citate personalmente, ma erano davvero tantissime.
“Critico d’arte, intellettuale finissimo e intransigente, provocatore, innovatore e anticonformista che si distingue da anni per un apporto costante di idee di stimoli al dibattito culturale italiano premiato per il carattere”, queste le parole della presidente dell’associazione, Elena Martusciello, che ha aggiunto hanno voluto premiare Daverio “per la sua profonda sensibilità artistica e la creatività “leggera” che appartiene anche al mondo del vino. Un mondo in cui Daverio spesso ha offerto testimonianza, anche ironica, citandone l’universalità, ossia ‘l’Europa è una comunità fondata sul vino’”.“Con questa scelta”, ha aggiunto la presidente dell’associazione, Martusciello, “le Donne del Vino intendono porre in evidenza la correlazione fra vino e cultura”.
Ma chi è l’Uomo dell’Anno 2014 per le Donne del Vino? Nato in Alsazia da padre italiano, Philippe Daverio ha dedicato la sua vita allo studio e alla divulgazione della cultura attraverso incarichi istituzionali, docenze e attività giornalistica televisiva e nella carta stampata. Intellettuale finissimo e intransigente, innovatore e anticonformista, eccentrico ma sempre elegante, si è distinto negli anni per un apporto costante di idee e di stimoli nel dibattito culturale italiano. “Forse anche per tutto questo lo ammiriamo? Sicuramente si, Philippe Daverio manifesta in ogni aspetto del vivere l’impronta di una creatività senza tempo”, ha chiosato la presidente Martusciello.
E poi c’è il vino; che non manca mai di essere citato negli interventi di Daverio, in quanto anch’esso è arte. Il vino è il frutto più nobile della terra, un prodotto che cambia con l’intervento dell’uomo assecondando il variare della civiltà e rispecchiando una costante ricerca di perfezione.
L’emozione che si prova di fronte ad un quadro di un grande artista è simile a quella che deriva dalla degustazione di un grande vino: entrambi raccontano l’uomo, le sue passioni, i suoi talenti, il suo rapporto con l’ambiente, il suo stile di vita e soprattutto il suo bisogno di armonia e bellezza. E infatti la premiazione si è svolta nella splendida cornice della Sala Altoviti, sotto le volte dipinte dal Vasari, all’interno del suggestivo Museo Nazionale di Palazzo Venezia, a Roma. Circondato non solo da imprenditrici impegnate e di fama, ma anche da eccezionali opere d’arte, come uno stupendo Guercino.
E il premiato, noto per la sua acutezza, eloquio e professionalità, oltre che per le sue seguitissime rubriche televisive, ha a sua volta premiato le donne del vino offrendosi in una gradevole lezione salottiera sulla storia patria e dei continui controversi incroci con le donne e con il vino. “Per sfatare parte della storia italiana nel complesso e sbilanciato rapporto tra uomini e donne”, ha tra l’altro detto Daverio, “la storia recente ha portato un equilibrio volto a tentare di superare lo stereotipo del maschio fannullone e della donna domina di casa”.
L’architetto-superstar per concludere ha voluto lanciare una provocazione, che ha raccolto un lungo caldo applauso di consenso: “No ai dodici bicchieri da vino sui tavoli! Non hanno alcun valore estetico. Non vedo la necessità di bere su bocce da pesci rossi che sviliscono la tradizione italiana” ha detto divertito.
Il premio è stato realizzato dal Maestro Gerardo Sacco, fine gioielliere di fama mondiale, che ha realizzato uno speciale trofeo per Daverio ed anche una simbolica bottiglia del vino con etichetta e tappo gioiello a rappresentare Le Donne del Vino.
Un appello, un invito, a tutte le amiche che appartengono ed amano il mondo del vino, aderite a questa Associazione. Abbiamo in agenda il Vinitaly 2015 e l’EXPO 2015. Insieme possiamo fare grandi cose.
Io, intanto, ho coinvolto l’amica Sandra Klebanoff di New York, con noi a brindare ieri, e magari futura Donna del Vino…
2 ottobre 2014
di Patrizia Marin