Imparare ad essere chef, partendo da un coinvolgimento a tutto tondo, ossia dalla capacità di scegliere i prodotti alla loro confezione in cucina fino al complesso lavoro in brigata e al suo coordinamento, con l’obiettivo di esaltare il cibo, soddisfare il cliente e valorizzare il Made in Italy. Sono gli ingredienti della ricetta che Giovanni Cappelli, presidente di “Italian Kitchen Academy”, ha profuso nella sua scuola di chef, a due passi dalla Fontana di Trevi, dove il coinvolgimento umano e professionale non è mera didattica, né scuola alberghiera e il pragmatismo e la qualità imperano.
La prova del successo della formula dell’“Italian Kitchen Academy” è venuta in occasione del saggio finale del primo Corso di Cucina Professionale Avanzato, appena conclusosi e che ha visto come cavie, severe ma molto soddisfatte, giornalisti, enogastronomi ed esperti. I sette allievi chef hanno prestato servizio durante un pranzo nel ristorante “Le Tamerici” di Roma, di fronte all’“Italian Kitchen Academy”. Un risultato finale veramente lodevole e sfaccettato. L’originalità non ha travolto la tradizione e il gusto è stato sovrano. Ed è riuscito anche l’accostamento dei vini.
Sotto l’attento sguardo dello chef Andrea Dolciotti, docente del corso, i sette futuri cuochi si sono divisi i compiti come in una brigata di primo livello, servendo piatti dalle non semplici preparazioni. Ma di sicuro effetto gustativo. Il test sul campo ha avuto come obiettivo quello di vedere gli apprendisti chef all’opera in brigata, ultimo scoglio di una preparazione durata trentadue lezioni (132 ore complessive) e prove pratiche sempre differenti. Un appuntamento test come atto conclusivo di una preparazione puntuale che porterà gli allievi a breve ad esordire professionalmente in cucine di prima grandezza grazie allo stage di fine corso all’“Italian Kitchen Academy”.
“Cibo è piacere, passione, alchimia e ora ha finalmente affermato il suo valore ponendosi al centro dell’attenzione e degli interessi di tanti. Da qui nasce l’esigenza di formare giovani chef che sappiano interpretare e accogliere questa domanda per coglierne le numerose opportunità”, ha detto Giovanni Cappelli rilevando che “per chi ha l’ambizione di passare dalla parte di chi produce, c’è la necessità di prendere confidenza con valori quali sacrificio, etica e rispetto per aprirsi all’insegnamento che la scuola intende fornire”.
Così, ha proseguito, “è nata l’Italian Kitchen Academy, l’unica accademia dedita alla formazione individuale pensata su misura per ogni singolo iscritto per offrire: formazione, professionalità ed immediato inserimento nel mondo del lavoro, per formare giovani cui fornire validi strumenti per far fronte alla crescente domanda di specializzazione legata alle professioni del settore turistico alberghiero e più specificatamente quello gastronomico”.
Finalizzati a costruire solide basi del lavoro di chef, i corsi della “Italian Kitchen Academy” si fondano sulla grande esperienza di un corpo docente di livello internazionale e sul confronto quotidiano con le realtà gastronomiche del territorio, per dare una formazione altamente qualificata agli aspiranti chef dando loro un bagaglio di conoscenze in grado di favorire l’ingresso nel mercato del lavoro. L’articolata offerta didattica si fonda su una solida formazione di base, ma al tempo stesso offre l’opportunità di svolgere dei percorsi personalizzati grazie alla partecipazione a laboratori di approfondimento e corsi monografici.
I principali obiettivi che la “Italian Kitchen Academy” si propone di raggiungere sono quelli di fornire una formazione altamente qualificata agli aspiranti chef dando loro un bagaglio di conoscenze in grado di favorire l’ingresso nel mercato del lavoro; insegnare a muoversi con successo in un ambiente competitivo attraverso la collaborazione e la condivisione durante tutte le fasi dell’apprendimento con la possibilità di integrare l’offerta formativa attraverso la conoscenza ed il confronto con chef e docenti internazionali; sperimentare quotidianamente e concretamente le competenze acquisite con la formazione; agevolare e favorire l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro.
Oltre alle nozioni di base, la “Italian Kitchen Academy” segue un protocollo che nasce dalla volontà di gestire e sviluppare i diversi aspetti del lavoro in cucina. Il metodo IKA, infatti, prevede l’adozione da parte degli allievi di un approccio pragmatico e di ottimizzazione della proposta gastronomica che li inviterà studenti a considerare ogni aspetto della catena produttiva gastronomica: dalla gestione delle risorse, alla produzione, alla tecnica, all’utilizzo delle attrezzature, fino alla definizione delle politiche di prezzo.
L’adozione di questo metodo rappresenta non soltanto un approccio razionale e concreto al lavoro nel campo della ristorazione, ma un vero e proprio valore aggiunto in termini di qualifica professionale, con naturali conseguenze sui risultati attesi in termini di profitto.
I corsi sono studiati sia per coloro che non hanno esperienza alcuna, sia per coloro che vogliano intraprendere un percorso di perfezionamento. Durante le lezioni gli allievi sono stimolati e osservati attentamente per individuare in ognuno la vocazione ed essere così indirizzati verso uno specifico settore del mondo gastronomico. La sede didattica si caratterizza dalla presenza di n.10 postazioni individuali complete di tutte le dotazioni necessarie per lo svolgimento teorico e pratico delle lezioni.
di Dario de Marchi
09 Marzo 2016