Più informazioni sulla birra made in Italy. Uno sportello per orientarsi nella stesura delle etichette e corsi di formazione per gli operatori professionali del settore della birra. L’arrivo del regolamento comunitario 1169/2001, che a dicembre introdurrà nuove norme sulle informazioni alimentari obbligatorie e volontarie per l’ etichettatura dei prodotti agroalimentari, ha indotto l’Unionbirrai (www.unionbirrai.it) a rivedere, implementandolo, il servizio di supporto ai soci birrai e a tutti coloro che, producendo birra, hanno bisogno di comprendere pro e contro del testo unico che combina prassi e leggi di ciascun Paese Ue.
“L’obiettivo”, ha spiegato Simone Monetti, direttore generale dell’Unionbirrai, “è fare chiarezza sui rischi e gli errori più frequenti nell’etichettatura della birra artigianale”. In particolare, viene ribadita “la non obbligatorietà dell’ indicazione della sede di produzione dell’alimento, mentre sarà sufficiente riportare la ragione sociale e l’indirizzo dell’operatore responsabile del prodotto, decisione questa in totale controtendenza a quanto previsto sino a oggi”.
Il nuovo precetto normativo però “desta perplessità soprattutto in relazione a quel fenomeno beerfirm, già oggetto della ricerca Altis 2013 commissionata da Unionbirrai“, come è scritto in una nota, “che vede l’esternalizzazione del processo produttivo. Nel caso di specie verrebbe dato risalto al solo marchio distributore della birra, con conseguente relativa responsabilità finale nei confronti del consumatore”.
Uno sportello d’informazione che funzioni anche da help-desk all’interno dell’associazione nazionale “è solo questione di settimane, giusto il tempo di dare seguito agli incontri in agenda”, primo su tutti quello del 3 ottobre a Roma che vedrà l’Unionbirrai organizzare un corso specifico sulla etichettatura della birra all’interno di “Eurhop beer festival” (3-5 ottobre).
17 settembre 2014
di Alberto Ercoli