Natale con il pranzo dimezza-calorie che salva il panettone

pranzo_marcopolonews copiaIl Natale e poi Capodanno e per chiudere in bellezza la festa dell’Epifania non sono mai andati d’accordo con la bilancia. Ad esempio, non c’è cenone o pranzo di Natale che si rispetti senza panettone. Mangiarlo senza troppi sensi di colpa è possibile, basta bilanciare meglio gli altri alimenti. Ed ecco in arrivo la dieta dimezza-calorie che salva il panettone e non solo.

“Il problema delle feste è che aggiungiamo zuccheri dopo un pasto completo”, ha spiegato all’AdnKronos Salute Sara Farnetti, specialista in medicina interna e nutrizionista, così “togliendo frutta, patate, pane e surrogati e, quindi, anche grissini e torte rustiche, risparmiamo circa la metà delle calorie del pranzo di Natale”, ricavando lo spazio per il dolce natalizio per eccellenza. Secondo stime al ribasso, un cenone o un pranzo delle feste ‘regala’, infatti, almeno 900-1.000 calorie. Ma eliminando la frutta fresca (in macedonia o sciroppata) ed essiccata (tipo datteri e prugne), le patate e il pane possiamo risparmiarne circa 450. Dimezzando dunque l’overdose calorica.

Certo, l’ideale per la linea sarebbe non aggiungere i dolci a fine pasto, ma mangiarli in momenti diversi della giornata. “La mattina, per esempio, a colazione”, ha suggerito l’esperta. “Anche in questo caso, però, occorre eliminare altri zuccheri. Niente abbinamenti con pane e burro, oppure torte e cappuccino”.

Per chi non riesce a farsi mancare il panettone alla fine del pranzo di Natale, la specialista propone tre strategie per ridurre il carico glicemico senza rinunciare al dolce: “Si può limitare l’alcol, bevendo soltanto un bicchiere di vino. Oppure eliminare le ‘3P‘: ossia pasta, patate e pane. Infine, quella che io definisco una ‘strategia di salvezza’, alla portata di tutti: tra il 23 e il 26 evitare di mangiare frutta fresca e disidratata, patate, pane e simili. È vero che si sta facendo una rinuncia, ma si tratta di cibi che si trovano tutto l’anno”.

“Mangiare meno zuccheri significa produrre meno insulina, responsabile del deposito di grasso sulla pancia”, ha precisato la nutrizionista e, quindi, “occorre seguire un corretto ‘progetto ormonale’ anche a Natale. Mangiando in modo non infiammatorio, ma senza rinunce e o stravolgimenti del menu. Mangiare in modo funzionale vuol dire far lavorare bene gli organi e non sempre ingerire poche calorie significa questo”.

Un cenone/pranzo con un occhio di riguardo per la linea è composto da “un antipasto con verdura amara, per esempio puntarelle romane, carciofi crudi, rucola o un piatto di radicchio e noci per limitare l’assorbimento degli zuccheri, favorire la funzionalità del fegato e il drenaggio renale”, ha aggiunto Sara Farnetti. A seguire, “un primo e un secondo della tradizione italiana con un contorno di verdure: va benissimo la scarola capperi e olive tipica di Napoli, mentre sono da evitare le patate e i derivati del pane, per esempio la torta rustica”. Infine, niente macedonie o datteri, ma lui sì: il panettone.

“Gli ‘studenti modello’ disposti a rinunciare al panettone possono orientarsi su dolci amari: montblanc con panna montata senza zucchero, bignè con crema chantilly, cioccolato amaro con nocciole”, ha elencato la nutrizionista. “Tutti grassi ‘sani’ utili a mitigare l’eccesso del pasto”. Insomma, secondo Sara Farnetti, “sotto le feste non bisogna avere lo spauracchio dei grassi. Piuttosto, uno sforzo utile per limitare i danni è ridurre gli zuccheri e concedersi un buon piatto di spaghetti alle vongole o il cappone”.

 

di Leonzio Nocente

21 Dicembre 2015