Il Natale è la festa prediletta dagli italiani. Ne è convinto il 97% degli intervistati nell’ambito di un sondaggio condotto da Confesercenti e SWG sulle abitudini, i consumi e le vacanze degli italiani nella stagione natalizia. Il sondaggio è condotto ogni anno su un campione statistico di 1.400 persone rappresentativo della popolazione del nostro Paese. Se la giornata del 25 dicembre è indicata tra le festività preferite per il 97% degli italiani, la Pasqua è in seconda posizione con il 66% delle preferenze degli intervistati; segue il Ferragosto con il 36% delle preferenze.
Il sondaggio stila una vera e propria classifica delle festività, mettendo in evidenza che il Natale e le feste di origine religiosa, complessivamente, sembrano riscuotere un gradimento più elevato delle altre festività.
A incidere su queste preferenze c’è sicuramente il fatto che siano feste accompagnate tradizionalmente da un periodo di vacanza più o meno lungo, che induce gli italiani a vederle più favorevolmente. Ma sul giudizio pesa anche la maggiore antichità delle celebrazioni di origine religiosa, come pure il loro inserimento nelle tradizioni locali. Da questo punto di vista è significativo il livello di gradimento del Santo Patrono, che è indicato tra le festività più sentite dall’11% degli intervistati. Un risultato superiore a quello di feste laiche nazionali come il Primo Maggio, che raccoglie solo il 7% delle risposte, ed il 25 aprile (5%).
Tra le feste commerciali, spicca invece la performance di San Valentino: la Festa degli Innamorati e dell’Amore è tra le più sentite per il 13% dei nostri connazionali, appena il 2% in meno dell’Epifania.
Ed intanto per il prossimo Natale vola l’export di spumante italiano con un buon incremento delle vendite oltreconfine. Con un aumento record del 20% nelle bottiglie spedite all’estero lo spumante italiano conquista le tavole nel mondo dove per Natale e Capodanno 2016 ci sarà il record storico di brindisi Made in Italy, come afferma la Coldiretti, che ha svolto un’analisi sulla base delle spedizioni registrate dall’Istat nei primi otto mesi del 2016. Se in Italia lo spumante si classifica al primo posto negli “acquisti irrinunciabili” per le feste, all’estero non sono mai state richieste cosi tante bollicine italiane che in quantità dominano nettamente nei brindisi sul mercato mondiale davanti allo champagne.
Gli stranieri più appassionati sono gli inglesi che, a dispetto della Brexit, sono diventati nel 2016 il primo mercato mondiale di sbocco delle spumante italiano: le vendite nel Regno Unito fanno registrare un +20% e superano quelle negli Stati Uniti dove, comunque, si rileva un aumento del 17%. In posizione più arretrata la Germania dove si registra una sostanziale stabilità delle vendite. I vini frizzanti preferiti nel mondo sono, tra gli altri, Prosecco, Asti e Franciacorta che ormai competono alla pari con lo Champagne francese.
Il risultato più significativo del 2016 è proprio l’aumento del 72% delle bollicine Made in Italy spedite in Francia con i cugini d’oltralpe che raddoppiano la domanda di spumante italiano.
A pesare è il fatto che con il successo crescono le imitazioni in tutti i continenti a partire dall’Europa dove sono in vendita bottiglie di “Kressecco” e di “Meer-Secco”, prodotte in Germania, che richiamano palesemente al nostrano Prosecco che viene venduto addirittura sfuso alla spina nei pub inglesi.
All’estero va in ogni caso la maggioranza della produzione italiana di bollicine, per la quale si stima un potenziale produttivo superiore ai 600 milioni di bottiglie, con circa 470 milioni di bottiglie di Prosecco, 70 di Asti, 18 milioni di Franciacorta e 9 milioni di Trento Doc.
di Eleonora Albertoni
5 Dicembre 2016