Non è solo una leggenda metropolitana: le ostriche fanno davvero bene al sesso. Ma anche cozze e vongole possono dare un po’ di pepe al rapporto di coppia, così come l’insospettabile miele, la poco considerata avena o le nutrienti uova. Insomma, parola di medico, i cibi afrodisiaci esistono eccome e non si limitano al ben noto peperoncino. Le ultime ricerche in materia di alimentazione e sessualità al maschile sono state discusse a Firenze durante all’87° Congresso Nazionale della Società Italiana di Urologia (SIU).
“Una dieta sana ed equilibrata, basata sui principi dell’alimentazione mediterranea, è la base per una buona salute sessuale. Esistono però cibi che, più di altri, possono dare una marcia in più sotto alle lenzuola grazie ai nutrienti che contengono in abbondanza”, ha detto il prof. Vincenzo Mirone, segretario generale della SIU.
“Alcuni sono ormai conosciuti come il peperoncino, utile per potenziare il desiderio sessuale di lui perché migliora la circolazione sanguigna nei genitali maschili e stimola la prostata e l’eiaculazione grazie alla capsacina; altri sono meno noti e talvolta insospettabili, come l’avena o il miele, che riattivano la produzione di testosterone aumentando la libido grazie a nutrienti come il boro, un minerale misconosciuto. Nel menù che accende la passione di lui poi entrano a pieno diritto le uova, ricche di proteine che riequilibrano i livelli degli ormoni maschili aumentando il desiderio; le ostriche e i frutti di mare, che abbondano di zinco essenziale per il liquido spermatico e una buona eiaculazione; il cioccolato, utile anche per lei perché in entrambi i sessi riduce lo stress e aiuta il rilascio di serotonina, il neuromodulatore della felicità”, ha aggiunto Mirone.
Accanto ai cibi che rendono lui più focoso, esistono poi alimenti che possono aiutare non poco a potenziare la fertilità migliorando la funzionalità della prostata e la qualità e motilità degli spermatozoi.
“Fino a non molto tempo fa erano soprattutto le donne a fare molta attenzione all’alimentazione quando cercavano un figlio, ad esempio, aumentando l’apporto di acido folico o preferendo i cibi a basso contenuto glicemico per evitare disturbi all’apparato genitale. Oggi sappiamo, invece, che anche lui può fare davvero molto per essere più fertile, attraverso nutrienti che migliorano la qualità del seme”, ha spiegato la dott. Annalisa Olivotti, biologa nutrizionista, esperta in nutrigenetica.
“A colazione, ad esempio, sì a una spremuta di arancia o pompelmo per fare il pieno di vitamina C, che migliora la qualità dello sperma. A pranzo, ottima un’insalata di pomodori condita con il basilico o arricchita di verdura a foglia verde come la rucola, per aumentare ulteriormente l’apporto di vitamina C; inoltre, i pomodori sono ricchi di licopene, utile per prevenire alterazioni nella forma degli spermatozoi. Cavoli, broccoli, spinaci oppure i legumi possono essere un’ottima alternativa grazie al loro contenuto di acido folico, utile perché favorisce la produzione di spermatozoi; lo zafferano, che abbonda in antiossidanti, è un ottimo condimento per primi e secondi piatti perché previene i difetti degli spermatozoi. Come secondo, sì a fegato o pollo che contengono zinco, essenziale per avere un buon liquido seminale, oppure al pesce, in grado di migliorare del 20% la qualità degli spermatozoi e apportare i preziosi acidi grassi Omega-3, fondamentali per i loro effetti antinfiammatori e di protezione del microcircolo nell’area genitale. Per lo spuntino, infine, perfetta una manciata di noci, ricche di selenio per rendere gli spermatozoi più mobili e attivi”, ha precisato Olivotti.
Gli studi discussi a Firenze indicano anche i “divieti” da osservare per una buona salute sessuale e per non mettere a rischio la fertilità.
“In prima fila fra i cibi “no”, le bevande zuccherate: consumate in eccesso apportano un carico di zuccheri troppo elevato che da un lato peggiora la microcircolazione periferica, rendendo più difficile l’erezione, dall’altro contribuisce ad alterazioni degli spermatozoi che potrebbero compromettere la possibilità di avere figli”, ha proseguito la dott. Olivotti, sottolineando il “No anche a un consumo troppo abbondante di carne rossa e processata industrialmente, che a causa dell’elevato apporto di acidi grassi saturi riduce il numero degli spermatozoi peggiorandone la qualità; da ridurre perciò anche fritti, merendine e tutti gli alimenti che contengono troppi grassi saturi. Infine, moderazione con l’alcol: non aiuta il desiderio, perché interferisce con il funzionamento delle ghiandole che regolano la produzione degli ormoni sessuali, e può compromettere la fertilità, perché danneggia cellule dell’apparato genitale importanti per la produzione e la maturazione degli spermatozoi”.
3 ottobre 2014
di Dario de Marchi