Professione assaggiatore vino, arte degustare segue mercato

onav_marcopolonews copiaLa professione di assaggiatore di vino è ormai diventata un’arte che segue l’andamento del mercato. Un mercato in continua evoluzione, che detta cambiamenti anche nello stile di vita e nell’approccio al consumo. Una trasformazione delle abitudini del consumatore che oggi rende necessaria una profonda trasformazione della figura dell’assaggiatore di vino, anche alla luce delle nuove richieste del mercato. Per rispondere a questa esigenza a San Quirico d’Orcia (Sina) si è svolto il congresso scientifico dell’ONAV Organizzazione nazionale assaggiatori di vino, intitolato “Obiettivi della valutazione dei vini”, argomento di rilievo per tutti gli assaggiatori.

Capire quali sono i fattori che guidano alla scelta e come la percezione del gusto interviene nella valutazione, infatti, sono le basi per chi si fa portavoce dell’arte della degustazione. Il primo congresso scientifico organizzato sotto la presidenza Vito Intini ha visto riuniti nomi prestigiosi del settore enologico che attraverso i loro interventi hanno dato una nuova lettura della valutazione del vino.

Dopo il saluto del sindaco di San Quirico d’Orcia, Valeria Agnelli, che ha ricordato come il vino rappresenti in toto la cultura e la tradizione italiana, si è entrati nel vivo della discussione con l’intervento di Vito Intini, presidente di ONAV, il quale ha posto l’accento sui nuovi approcci al consumo.

Negli ultimi anni, infatti, si è registrato un generale calo dei consumi nei Paesi con consumo tradizionale, specialmente in Italia (-0,4% anno), Spagna (-0,25% anno) e Cile (-0,15% anno). In Francia il calo è minore (-0,2% anno) per la semplificazione, la promozione e la conoscenza del prodotto, ma anche in questo caso il dato rimane negativo. Un’osservazione attenta e accurata del mercato e delle sue aspettative si rende dunque necessaria per comprendere quali sono gli aspetti fondamentali che un degustatore deve tenere in considerazione nella valutazione di un prodotto.

Da questa analisi è, quindi, emerso che gli aspetti più importanti per il consumatore sono: rapporto qualità prezzo; naturalità; legame al territorio; gusto equilibrato e armonico; adattabilità al cibo. Tutti aspetti che i degustatori dovranno tenere ben presenti nei loro futuri giudizi.

La parola è passata al giornalista Daniele Cernilli, che ha affrontato il tema della degustazione dal punto di vista filosofico, analizzando cosa è cambiato nel modo di rapportarsi al vino. Questo prodotto da alimento è divenuto, infatti, in brevissimo tempo, un elemento edonistico. Un cambiamento cominciato a partire dagli anni ’80 con il miglioramento delle tecnologie enologiche.

Oggi si è aperto un nuovo scenario, con vini di buona qualità a prezzi molto competitivi, attuando nel contempo un cambiamento nel linguaggio del vino. L’epoca del sussiegoso sommelier è difatti terminata, e gli ‘interpreti’ del vino devono saper presentare un prodotto non solo con temi umanistici ed emozionali, ma anche con solide basi scientifiche. Insomma, si sta andando verso una comunicazione più semplice, in cui la terminologia deve essere efficace. In questo diventa fondamentale la figura dell’analista sensoriale ONAV, che è un assaggiatore tecnico e parla al consumatore con cognizione di causa, fornendogli tutti gli strumenti utili per capire, imparare e farsi una propria idea.

Il prof. Osvaldo Failla, dell’Università degli studi di Milano, ha focalizzato l’attenzione sul vino inteso come patrimonio culturale da promuovere: un lascito che è al tempo stesso materiale e immateriale. Da parte sua il prof. Vincenzo Gerbi, dell’Università degli studi di Torino e presidente del Comitato scientifico ONAV, ha puntualizzato come il vino sia protagonista di molta comunicazione, ma con alcune forti contraddizioni.onav2_marcopolonews copia

In questo panorama il degustatore deve conoscere vitigni, tecnologie, zone viticole, storia della vite e del vino e usare le proprie competenze per divulgare uno stile di vita in cui l’assaggio diventa uno strumento di attenzione verso i gesti quotidiani ed un modo per affinare la capacità di scelta. Deve sviluppare un lessico completo e oggettivo, ricco di accostamenti che aiutino la memorizzazione, addestrandosi con curiosità e misurando frequentemente le proprie capacità.

Il prof. Luigi Moio, dell’Università degli studi di Napoli Federico II, ha invece analizzato tecnicamente la percezione del gusto e degli aromi. Infine, l’enologo Francesco Iacono ha portato il punto di vista di chi viene sottoposto ai giudizi della critica, domandandosi cosa il produttore può fare per rendere il proprio vino più gradito ai giudici.

In chiusura dell’incontro è emerso come sia necessario per i soci ONAV riscoprire le vere motivazioni dell’assaggio, riflettendo sull’importanza del loro ruolo e sulle loro potenzialità. La finalità di un assaggiatore rimane infatti quella di diventare uno ‘strumento’ di corretta comunicazione del vino, un giudice imparziale che sappia essere un tramite credibile e competente tra la realtà e ciò che del vino si racconta.

A conclusione dell’intenso programma di approfondimento dedicato ai soci ONAV, si è svolta anche la “Giornata dell’assaggiatore”, momento di incontro, confronto e crescita per tutti  componenti dell’associazione.

 

di Leonzio Nocente

19 Novembre 2015