A Firenze torna in scena il Chianti. “Together” è lo slogan scelto dal Consorzio Vino Chianti Classico per promuovere l’evento “Chianti Classico Collection 2015”, in programma martedì 17 e mercoledì 18 febbraio alla Stazione Leopolda di Firenze, dove la coesione sarà la protagonista e la diversità è intesa come ricchezza.
Contestuale il lancio di una nuova grafica, che rappresenta, appunto, i volti dei 149 produttori della Collection: dal nobile al vigneron, dal blogger al capitano di industria, dallo straniero appassionato al giovane imprenditore.
Partendo dalla nuova immagine (un mix di ritratti fotografici all’interno della silhouette del Gallo), la kermesse sarà l’occasione per un dibattito (il 17 febbraio alle ore 12.00) condotto da Nicola Porro, sul valore della coesione e del confronto fra i produttori vitivinicoli, in particolare quelli del Chianti Classico.
Qualunque sia il produttore, il denominatore comune è sempre lo stesso: l’appartenenza al Consorzio più antico d’Italia che “unisce” circa 600 aziende di dimensione ed estrazione diverse sotto lo stesso simbolo, il Gallo Nero. Un marchio inconfondibile che dal 2005 rappresenta l’intera denominazione Chianti Classico e che esprime l’energia e l’eleganza del prodotto stesso.
La vera forza del Chianti Classico è, quindi, l’unione nella diversità: tante storie ed esperienze differenti che ogni giorno danno vita a interpretazioni diverse di un vino e di un territorio, ma tutte unite dall’inconfondibile dna che il terroir del Gallo e il suo Sangiovese restituiscono ai vini di questa storica Docg.
Il marchio del Gallo Nero, che rappresenta tutte le anime del Chianti Classico, è stato oggetto di una recente rivisitazione grafica tesa a renderlo più moderno e protagonista su ogni bottiglia: con forme più efficaci, non si trova più nella fascetta di Stato, ma in posizione frontale sul collo o in retro – etichetta.
Il Chianti Classico affonda le sue radici nel 1716 quando il Granduca di Toscana Cosimo III fissa i confini della zona di produzione del vino Chianti, area compresa tra le città di Firenze e Siena. All’inizio del XX secolo, quando la notorietà del vino Chianti aumentava di anno in anno e il territorio di produzione non riusciva più a soddisfare la crescente richiesta nazionale e internazionale, si cominciò a produrre vino al di fuori della zona del Chianti delimitata nel 1716, chiamandolo ugualmente “Chianti” o “vino prodotto uso del Chianti”.
Fu così che nel 1924 nacque il “Consorzio per la difesa del vino Chianti e della sua marca d’ origine”, scegliendo come simbolo il Gallo Nero, storico emblema dell’antica Lega Militare del Chianti, riprodotto fra l’altro dal pittore Giorgio Vasari nella sua “Allegoria del Chianti” sul soffitto del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze.
Nel 1932 viene aggiunto il suffisso Classico per distinguere il Chianti originale da quello prodotto al di fuori del territorio delimitato nel 1716. Da allora il vino Chianti è quello prodotto al di fuori dell’area geografica chiamata “Chianti” (in diverse zone che si aggiungono spesso al nome: ad esempio Chianti Rufina, Chianti Colli Senesi, Chianti Colli Aretini, etc), mentre il Chianti Classico è il vino prodotto nella zona di origine chiamata “Chianti”.
Nel 1984 il Chianti Classico ottiene la DOCG che rappresenta il riconoscimento più alto per i vini italiani di qualità. Nel 1996 diventa una DOCG autonoma e nel 2010 viene introdotto a livello legislativo il divieto di produrre vino Chianti nel territorio di produzione del Chianti Classico. Nel 2013 l’Assemblea dei soci ha approvato una serie di modifiche al disciplinare di produzione che danno l’avvio a un vero e proprio riassetto della denominazione.
L’anno prossimo il Chianti Classico festeggerà il trecentesimo anniversario dalla sua data di “nascita”, ovvero quella del bando che ne ha delimitato per la prima volta il territorio di produzione.
di Valentino Vilone
16 Febbraio 2015